Martini, Lorenzo
Medico ed educatore (Cambiano 1785 - Torino 1844); professore di fisiologia dal 1820, poi di medicina legale, rettore e accademico delle Scienze.
Nel 1840 pubblicò in Torino un commento alla Commedia piuttosto vasto e omogeneo. Esso muove da un'esigenza speculativa comune a tutta la sua attività di fisiologo, filosofo, educatore e letterato: esigenza soprattutto metafisica di celebratore di Platone e del Rosmini, denigratore del Locke e del Condillac.
Pertanto il commento è un polemico rifugio dalla contemporanea filosofia di Kant nel pensiero dantesco, in pieno clima di restaurazione. Ciò nonostante il M. contraddice la tesi di F. Ozanam, che qualifica scolastico l'Alighieri, inserendolo in una scuola filosofica; asserisce, invece, che D. è un ispirato, " oracolo di filosofia " e dev'essere commentato svolgendone gli accenni o ragionamenti psicologici, ontologici, logici e morali. Limite di questo commento è appunto l'adesione totale a un pensiero medievale non collocato in prospettiva storica, tanto da non sentire neppure il bisogno di offrire quei chiarimenti che possono venire dalla storia della medicina o, in generale, dalla scienza; e che ci potremmo attendere da lui. Invece manca l'esegesi letterale, l'informazione storica, persino la cognizione precisa dell'aristotelismo dantesco.
Bibl.- G.B. Gerini, Due medici pedagogisti, in " Atti R. Accad. Scienze Torino " XLIV (1908-1909) 537-561.