MASCHERONI, Lorenzo
Matematico e poeta, nato a Castagneta (Bergamo) il 13 maggio 1750, morto a Parigi il 14 luglio 1800. Vestì l'abito ecclesiastico a diciassette anni, e a venti fu maestro d'eloquenza e poi, dal'78, di fisica e matematica nel seminario di Bergamo. Si dilettò di musica e di belle arti, scrisse carmi latini e un profluvio di versi d'occasione. Le Nuove ricerche su l'equilibrio delle vòlte (Bergamo 1785) gli meritarono d'esser chiamato, nel 1786, a Pavia a professarvi algebra e geometria; e nell'89 e nel '93 fu rettore dell'università, e dal 1788 al '91 principe della risorta Accademia degli Affidati. Seguitando a pubblicare opere scientifiche, tra le quali insigni le Adnotationes ad calculum integrale Euleri (Pavia 1790-92), non abbandonò la poesia: il celebre Invito a Lesbia Cidonia, glorificazione dell'ateneo pavese, è del '93. Nel '97 fu dei deputati al Corpo legislativo in Milano. Fervido ammiratore di Napoleone, gli dedicò con bei versi la Geometria del compasso (1797). Mandato a Parigi per la commissione che studiava le nuove monete e misure, la vittoria degli Austro-Russi del '99 gl'impedì di tornare in patria. La sua firma appare tra quelle dei diciannove Italiani che presentarono al Bonaparte, subito dopo il suo ritorno dall'Egitto, il memorandum che affermò per la prima volta dinnanzi agli stranieri il diritto della nazione italiana. Il M. si rallegrò quando Napoleone superò le Alpi, ed effuse la sua gioia in una canzonetta che preannunziò l'altra più famosa del Monti per la vittoria di Marengo. Il Monti ne cantò la morte nella Mascheroniana, e ne fece come l'immagine dell'uomo libero.
Come poeta, vive nell'Invito, che è il miglior frutto della poesia didascalica troppo abusata nel Settecento, ed è quasi tutto vera opera di poesia: ispirazione tratta dalla scienza. Quanto al suo valore di matematico, le citate Adnotationes non costituiscono più che il documento della conoscenza profonda ch'egli ebbe dell'opera di Eulero, e vanno ricordate solo per qualche osservazione critica, oggi superata, sulla rettificazione delle curve e per il calcolo delle prime 32 cifre decimali della celebre costante di Eulero-Mascheroni (v. costante; funzione: nn. 44-45) corrette, più tardi, dalla 20ª in poi, da J. Soldner (1809). Invece la Geometria del compasso contiene un risultato preciso di notevole interesse, cioè la dimostrazione che nelle costruzioni geometriche di 2° grado l'uso della riga può essere soppresso, bastando quello del compasso (v.).
Bibl.: G. B. Savioli, Vita e scritti di L. M., Milano 1801; C. Caversazzi, Introd. alle Poesie e prose ital. e latine edite e inedite di L. M., Bergamo 1903; A. Fiammazzo, Nel XIV luglio MCM, primo centen. d. morte di L. M., Bergamo 1900; id., Nuovo contrib. alla biogr. di L. M., Bergamo 1904; G. Fazzari, Prefaz. alla "Geometria d. compasso" di L. M., Palermo 1903; G. Natali, Introd. a L'invito a Lesbia Cidonia e altri poesie di L. M., 2ª ed., Torino 1918.