PANCIATICHI, Lorenzo
Nacque a Firenze nel 1635; giovinetto suscitò grandi speranze di sé, e le mantenne principalmente nell'opera data al Vocabolario della Crusca e come erudito bibliofilo. I viaggi a Parigi e a Londra gli ampliarono dottrina e idee, così che quando gli venne a mancare l'ufficio di segretario di un ambasciatore mediceo, e dové tornarsene in patria, vi si ridusse a malincuore. Costretto spesso "a roder de' catenacci", si tuffò a corpo perduto negli studî: ciò non lo salvò dalla frenesia per cui nel 1676 si gettò in un pozzo e vi annegò; fu detto che temesse d'essere incolpato d'eresia.
Orazioni, cicalate, arringhe per Stravizzi, scherzi rimati, qualche scrittura erudita, e il suo carteggio, lo mostrano egregio scrittore e confermano la fama del suo ingegno e del suo sapere. Ancora oggi le sue pagine si possono scorrere con maggiore profitto di quello promesso dai titoli; tra i versi indichiamo il Ditirambo d'uno che per febbre deliri; tra le prose, la Controcicalata alla cicalata sulla lingua ionadattica.
Bibl.: C. Guasti, Scritti vari di L. P., Firenze 1856, con uno studio sul P. Per la bibliogr. cfr. A. Belloni, Il Seicento, Milano 1929.