Banchiere lucchese (m. 1439), figlio di Federico, fu, coi fratelli Silvestro, Matteo e Galvano, tra i più abili reggenti della loro compagnia commerciale. Il suo nome è legato all'altare marmoreo nella cappella T. nella chiesa di S. Frediano, da lui commesso (1422) a Iacopo della Quercia che già (1416) aveva eseguito pietre tombali per la famiglia T. nella stessa chiesa.