BUTTI, Lorenzo Valentino
Nacque a Trieste da Giuseppe, tagliapietra, e da Maria Sait il 2 ag. 1805. Viene iniziato alla scultura ornamentale nella bottega del padre (Caprin, p. 94). Nel 1825 si iscrive all'Accademia di Venezia sotto la guida di Francesco Lazzari e David Rossi ottenendo, nel 1826, "il primo premio assoluto per i saggi di architettura e prospettiva nonché il secondo "accessit" nella pittura, per il disegno della statua dalla stampa" (Crechici, p. 33). Nel 1829 passa all'Accademia di Brera di Milano sotto la guida di G. Migliara affermandosi come uno dei più fortunati allievi ed imitatori del maestro.
Nel 1833, terminati gli studi all'Accademia di Brera, inizia un viaggio per l'Italia. Pur lontano da Trieste, è presente con saggi e quadri alle varie esposizioni che vi si tengono (1829, 1830, 1833 e 1834), ma dopo il suo ritorno (1835) lavora su commissione di privati senza partecipare alla vita artistica cittadina: cosa questa che gli merita i rimproveri di Francesco dall'Ongaro. In realtà l'etichetta di "migliarista" che lo aveva reso noto presso i suoi concittadini dovette, a lungo andare, dispiacere al B. il quale mirò allora ad affermare la propria personalità in un genere unico: quello della pittura di marine. E difatti proprio con tre Marine è presente, nel 1840, all'Esposizione triestina di Belle Arti, che fu la prima mostra a carattere internazionale tenutasi a Trieste. Il viaggio in Francia, Belgio, Olanda, effettuato in tale periodo, è probabilmente da riconnettere a questo desiderio di rinnovamento della propria pittura e si deve credere che i risultati raggiunti siano stati notevoli, tanto che il suo quadro Marina dalle parti di Normandia, presente alla V Esposizione della Società triestina di Belle Arti (1844), fu acquistato dall'imperatore d'Austria Ferdinando I, allora in visita a Trieste. La fama raggiunta gli meritò il titolo di "I. R. pittore di Corte per soggetti di marina", titolo che - sollecitato fin dal 1844 - gli venne però ufficialmente conferito solo nel 1847 (Crechici, pp. 40 s.). Con questo riconoscimento sembra tuttavia esaurirsi la fortuna del pittore, sul conto del quale le notizie si fanno, d'ora in poi, sempre più scarse. Solo dai giornali dell'epoca risulta che fu presente a due esposizioni a Venezia (agosto 1852 e autunno 1854) e in un'altra a Trieste nell'ottobre del 1856. Da una lettera di Giuseppe Revere (lo scrittore triestino col quale il B. aveva stretto amicizia fin dal 1841) risulta pure che nel 1858 il B. era intento ad un grande quadro di soggetto storico, La battaglia di Lepanto, opera ora perduta ma che fu molto considerata dai contemporanei (Caprin, p. 95). Con la Battaglia di Lepanto si conclude la carriera ufficiale del pittore che muore a Trieste il 15 agosto 1860.
Delle 40 opere del B., tuttora rintracciabili presso musei e collezioni private, undici sono datate, a cominciare dalla Marina della coll. Scaramangà di Trieste (1834), fino alla Collisione del Museo di storia e arte di Trieste, firmata e datata 1850. Attorno a queste opere datate che riflettono l'arte ormai matura del B. - essendo andate disperse tutte le opere realizzate in gioventù - è possibile raccogliere la restante produzione del pittore che rivela una meditata ricerca dei mezzi espressivi più idonei alla propria sensibilità (fossero essi attinti ai settecentisti italiani o ai secentisti olandesi o ai romantici francesi), testimonianza della sua preparazione culturale e della sua serietà professionale. Oltre che in numerose raccolte private triestine, opere del B. si trovano nel Museo civico di storia e arte di Trieste (8), Museo Revoltella di Trieste (4), Museo civico di Padova (5), Galleria Belvedere di Vienna (2), coll. Scaramangà di Trieste (3).Fratello del B. fu Giovanni Antonio (Trieste 1811-1828 marzo 1899), architetto, uno degli esponenti, minori, del tardo neoclassicismo a Trieste (Righetti, pp. 115-117).
Altri Butti presenti nella vita artistica di Trieste alla fine del secolo furono un Antonio figlio di Girolamo (Milano 1793-Trieste 2 sett. 1859): mediocre scultore, restano di lui la tomba Preinitsch nel cimitero di Trieste (firmata e datata 1843) e quella Kosler Irneri (1848).
Figlie di un Luigi e di Alessandra Ciamician furono le tre sorelle Adele (Trieste 1848-Cividale 1909) scrittrice, Sofia (Trieste 1851-?) musicista, coniugata nel 1881 con A. Suttina, e Argelia (Trieste 1855-Roma iI febbr. 1924) pittrice.
Fonti e Bibl.: Monografia esauriente che si vale di materiale d'archivio è la tesi di laurea di M. Crechici, Il pittore triestino L. B., università di Trieste, 1952; ma vedi anche: F.dall'Ongaro, Di alcuni artisti triestini, in La Favilla (Trieste), 25 nov. 1838; G. Righetti, Cenni storici biografici e critici degli artisti e ingegneri di Trieste, Trieste 1865, pp. 115-117; G. Revere, Marine e paesi, Torino 1877, pp. 383-389; G. Caprin, Tempi andati, Trieste 1891, pp. 93 s., 97, 251, 268-271; A. Tamaro, Storia di Trieste, Roma 1924, II, pp. 283, 586, 587; A. Scocchi, G. Oberdan, Trieste 1926, pp. 75 s.; F. Firmiani, in Catal. della Gall. d'arte moderna del Civico Museo Revoltella, Trieste 1970, p. 32; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 306; Roma, Ist. Encicl. Ital.: A. De Alisi, Le arti figurative nella Venezia Giulia e nel Friuli, ms. (sec. XX), ad voces.