VITTORI, Loreto
Cantore (sopranista evirato), poeta e compositore, nato a Spoleto nel 1604 (secondo G. Tebaldini, in Archivio musicale della Cappella Lauretana, 1921, il V. sarebbe nato verso il 1590 e avrebbe fatto parte di quella cappella negli anni 1612-1614) e morto a Roma il 23 aprile 1670. Studiò a Roma col Soto, con Gio. Bernardo Nanini e col Suriano. Visse alcun tempo a Firenze, cantore alla corte di Cosimo II de' Medici. Il 23 gennaio 1622 fu ammesso nel collegio dei cantori pontifici (Cappella Sistina) e Papa Urbano VIII lo creò cavaliere della Milizia di Gesù Cristo. Fu maestro della Regina Cristina di Svezia e, tra gli altri suoi allievi, si annovera Bernardo Pasquini.
Il V. fu famoso cantore e compositore di delicata e vivace ispirazione. Con La Galatea, dramma in 3 atti su proprio libretto (Roma 1639) tentò di contemperare l'austerità del melodramma fiorentino con la fastosità di quello romano. Con le commedie La fiera di Palestrina (ivi circa 1640) e Le zitelle canterine (Genova 1663), nelle quali la parte recitata sì alterna con ariette, cori popolareschi e danze, tentò un genere (comédie à ariettes) che in Italia non ebbe seguito. Compose inoltre il dramma sacro La pellegrina costante (Roma 1647); la cantata Santa Irene (ivi 1644) e Arie a voce sola (Venezia 1649). Pubblicò un volume di versi, Dialoghi sacri e morali, e il poema giocoso La troia rapita, che non fu musicato. Come autore di oratorî (S. Ignazio di Lojola e Il pentimento della Maddalena) segue le orme del Carissimi.
Bibl.: A. Solerti, Albori del melodramma, I, Palermo 1904; K. A. Rau, L. V., Monaco 1913; H. Prunières, L'Opéra it. en France avant Lully, Parigi 1913.