lotto economico
Modalità di gestione del magazzino fondata sul principio della minimizzazione dei costi (➔ costi, minimizzazione dei) logistici di ordine e mantenimento delle scorte. In particolare, il l. e. è la quantità di prodotto che deve essere acquistata da fornitori esterni (in questo caso si parla di l. e. di acquisto o Economic Order Quantity, EOQ) o deve essere prodotta internamente (in questo caso si parla di l. e. di produzione o Economic Batch Quantity, EBQ), al fine di minimizzare la somma dei costi di ordine (o ordering costs) e dei costi di mantemenimento delle scorte a magazzino (o holding costs). I costi di ordine sono legati al fatto che l’impresa deve sostenere una serie di spese (trasporto, gestione amministrativa, costi di set up) ogni volta che lancia un ordine di acquisto o di produzione. I costi di mantenimento dipendono dal fatto che le scorte tenute a magazzino sono gravose per l’impresa, sia per la gestione fisica del magazzino (affitto, spese del personale, luce, assicurazione, rischi di obsolescenza della merce e cosi via), sia per i costi finanziari (il magazzino rappresenta capitale immobilizzato sul quale l’impresa paga oneri finanziari). I costi di ordine sono in relazione di trade off (➔) con i costi di mantenimento. Ciò significa che un aumento del l. e. di acquisto o di produzione fa diminuire i costi di ordine, in quanto riduce il numero di ordini fatti nell’intervallo di tempo considerato e, contemporaneamente, comporta un incremento dei costi di mantenimento, poiché provoca un innalzamento del livello medio di giacenze nello stesso intervallo di tempo. In base ai costi unitari di ordine e di mantenimento, l’obiettivo dell’azienda è quello di individuare la quantità che minimizza il totale dei costi logisitici (dato dalla somma del totale dei costi di ordine e di mantenimento). Matematicamente, il l. e. di acquisto è espresso dalla seguente formula:
dove C0 sono i costi unitari di ordine, mentre Ch sono i costi unitari di mantenimento delle scorte. La formula del l. e. di produzione è simile alla precedente, a differenza di un fattore che tiene in considerazione il tasso di produzione e di consumo interno del prodotto.