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Andriessen, Louis

di Luca Conti - Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2006)
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Andriessen, Louis

Luca Conti

Compositore olandese, nato a Utrecht il 6 giugno 1939. È considerato uno degli autori europei più influenti dell'ultimo scorcio del 20° secolo. Cresciuto in una famiglia di musicisti, nel periodo 1953-1957 studiò con il padre, l'organista e compositore H. Andriessen (1892-1981). Proseguì gli studi con K. van Baaren, il primo e più importante autore seriale olandese, nel Conservatorio Reale dell'Aia (1957-1962), dove si diplomò ottenendo il primo premio di composizione. In seguito si è perfezionato con L. Berio a Milano (1962-63) e a Berlino (1964-65). Tornato nei Paesi Bassi, nel 1972 ha presentato De Volharding (Perseveranza) con l'omonimo ensemble di strumenti a fiato per il quale ha scritto anche On Jimmy Yancey (1972). Similmente, nel 1976, ha presentato Hoketus, per due gruppi di 5 strumenti uno dei quali, amplificato elettricamente, portava lo stesso nome e ha cessato la propria attività nel 1987. Dal 1974 A. ha insegnato strumentazione e dal 1978 composizione presso il Conservatorio Reale dell'Aia. Ha raccolto diversi saggi in The art of stealing time, curato da M. Zegers, e ha dedicato un libro a I. Stravinskij, Het apollinisch uurwerk (L'orologio apollineo), scritto insieme a E. Schonberger. Rassegne monografiche gli sono state dedicate a Londra (2002) e New York (2004). Tra i gruppi che hanno eseguito i lavori del compositore olandese: San Francisco e BBC Symphony Orchestra, Kronos Quartet, London Sinfonietta, Ensemble Modern, Ensemble InterContemporain, Icebreaker, Bang on a Can All Stars e California EAR Unit.

Un solido bagaglio di studi e la fascinazione per il tardo romanticismo francese segnano gli inizi dell'attività di A., che adotta presto la serialità dodecafonica - Series (Serie) per due pianoforti, 1958, e Nocturnen (Notturni) per soprano e orchestra da camera, 1959. L'influsso del jazz e della multiforme scena d'avanguardia olandese, nonché la ricerca di nuove forme d'impegno politico attraverso la musica, hanno favorito il distacco dal radicalismo postweberniano per lasciare spazio a una ricerca che ruota attorno a una pluralità di riferimenti - da C. Ives al minimalismo statunitense - in cui un ruolo centrale è occupato da Stravinskij. A. si è anche ispirato ad altre arti, come la pittura di P. Mondrian - in De stijl, Lo stile, per 4 voci femminili, voce recitante femminile e grande ensemble, 1985 - o la poesia medievale in Hadewijch, seconda parte di De materie (1988, La materia). L'armonia possiede un carattere esplicitamente tonale o politonale, mentre l'intreccio di ritmo e armonia è volutamente semplice, volto a privilegiare l'aspetto propulsivo, che si riflette in una relativa chiarezza formale. Nella strumentazione, l'autore predilige la messa in evidenza dei singoli strumenti: prevalgono le sonorità di ottoni, pianoforti e strumenti amplificati come la chitarra e il basso elettrico. Ai circuiti produttivi tradizionali della musica classica ha preferito contesti alternativi, scelta alla quale è funzionale la decisione di concepire la propria musica per appositi organici. È convinzione di A. che la musica abbia una forte vocazione sociale. In molte delle sue opere vi è traccia di questa preoccupazione, a partire da alcuni lavori degli anni Settanta, come Volkslied (1971, Inno nazionale). L'ampio ciclo in quattro parti De Materie è stato eseguito per la prima volta all'Holland Festival del 1989. Ha collaborato con il regista P. Greenaway a vari progetti: M is for man, music, Mozart; Rosa (a horse drama), opera in due atti, e Writing to Vermeer, opera per 5 solisti, coro e grande ensemble. Recentemente A. ha tentato forme di teatro anticonvenzionale, come per la versione multimediale di The new math(s) (2000) e per Inanna (2003), senza però trascurare gli organici strumentali, come in De opening (L'inaugurazione), per 3 ensembles (2005). A. è uno dei principali punti di riferimento della produzione contemporanea, anche per il suo prolungato impegno a favore di una didattica aperta e non prescrittiva.

Bibliografia

M. Trochimczyk, The music of Louis Andriessen, London 2003.

Vedi anche
Boulez, Pierre Musicista francese (Montbrison 1925 - Baden-Baden 2016). Allievo di O. Messiaen e di R. Leibowitz, è uno dei più apprezzati compositori della nuova avanguardia musicale post-weberniana. Fra i principali lavori del suo primo periodo di attività figurano le composizioni vocali-strumentali Le visage nuptial ... Cage, John Musicista statunitense (Los Angeles 1912 - New York 1992). Allievo di H. Cowell, di A. Schönberg e di E. Varèse, dal 1956 al 1960 ha insegnato alla New School di New York. Musicista eccentrico e ironico, si è affermato soprattutto come pianista e compositore d'avanguardia. Ha ideato il "pianoforte preparato" ... conservatorio Istituto d’istruzione musicale. L’origine dei c. è antica. A Napoli, nel Seicento sorsero come istituti di beneficenza per avviare a un mestiere gli orfani: tali furono il C. dei Poveri di Gesù Cristo, il C. di Santa Maria di Loreto, il C. di S. Onofrio, il C. della Pietà dei Turchini, trasformatisi ... struménti musicali Oggetti per la produzione di suoni musicali. Nelle varie tradizioni culturali l'uomo ha prodotto suoni attraverso gli oggetti più svariati. Il suono viene prodotto dalla vibrazione dell'aria, e la sua qualità dipende dal modo in cui avviene tale vibrazione e dal modo in cui essa risuona nella struttura ...
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