BOURRIENNE, Louis-Antoine Fauvelet de
Nato a Sens il 9 luglio 1769, era stato condiscepolo di Napoleone Bonaparte alla scuola militare di Brienne, poi aveva viaggiato in Germania ed in Polonia. Nel 1792 ritornò in Francia e vi pubblicò un dramma imitato dal tedesco; ma subito dopo ottenne il posto di segretario della legazione di Francia a Stoccarda, che presto dovette abbandonare per lo stato di guerra. Trattenuto in Germania da motivi sentimentali, fu arrestato ed espulso per ordine del governo sassone. Frattanto era stato collocato sulla lista degli emigrati e soltanto per l'intervento del Bonaparte ottenne di poter rientrare senza pericoli nel dipartimento della Yonne, donde era originario. Il Bonaparte ne fece poi il suo segretario particolare, e lo condusse seco in Italia ed in Egitto. Il B. aiutò il Clarke nella redazione del trattato di Campoformio. Il 20 luglio 1801 il primo console lo nominò consigliere di stato, pur conservandolo nell'ufficio di segretario, finché non fu compromesso - non senza colpevolezza - in una bancarotta. Nondimeno nel 1802 il primo console si lasciò indurre ad inviarlo ad Amburgo come incaricato d'affari e ve lo mantenne per dieci anni, malgrado replicati sospetti della sua connivenza col maresciallo Brune, imputato d'indelicatezze finanziarie. Con tutto ciò il B. abbandonò il suo benefattore nel 1814 e fu nominato direttore delle poste dal governo provvisorio. Luigi XVIII non lo confermò in tale carica, ma ricorse poi a lui il 12 marzo 1815, quando occorreva contrastare energicamente il ritorno di Napoleone. Nominato allora prefetto di polizia, il B. tentò invano di fare arrestare il Fouché. Seguì il re a Gand, mentre Napoleone durante i Cento giorni gli fece sequestrare i beni. Alla seconda restaurazione riebbe il suo seggio nel consiglio di stato e fu eletto dal dipartimento della Yonne deputato alla cosiddetta Camera introuvable. Sedette a destra e fu costantemente rieletto fino al 1827. Fra il 1829 e il '31 furono pubblicate, in 10 voll., le sue memorie, ricche di ricordi, ma non in tutto degne di fede, perché dettate dal risentimento e in gran parte manipolate da editori poco scrupolosi (nuova edizione in 5 voll. pubblicata da D. Lacroix, Parigi 1899-1900). Dopo la rivoluzione di luglio, colpito da alienazione mentale, fu ricoverato in una casa di salute a Caen e vi morì il 7 febbraio 1834.
Bibl.: Per la biografia e specialmente per il valore dei Mémoires, v. gen. Belliard, gen. Gourgaud, ed altri generali e funzionarî bonapartisti, Burrienne et ses erreurs volontaires et involontaires, voll. 2, Parigi 1830; Prince Napoléon, Napoléon et ses détracteurs, Parigi 1887; R. Ciampini, Napoleone visto dai contemporanei, Torino 1930, pp. 227-285.