DELESCLUZE, Louis-Charles
Giornalista e uomo politico francese, nato a Dreux il 2 ottobre 1809, morto a Parigi il 25 maggio 1871. Iniziato ventenne nelle società segrete e partecipe delle prime cospirazioni contro la monarchia di luglio, fu arrestato nell'aprile del 1832, poi fuggì nel Belgio dove diresse il Journal de Charleroi. Rimpatriato, non appena scoppiata la rivoluzione del 1848, fu prescelto dal suo compagno di fede Ledru-Rollin quale commissario della Repubblica nei dipartimenti settentrionali. Egli fu allora accusato, forse senza sufficiente fondamento, di aver favorito l'incursione dei repubblicani nel Belgio. Nell'ottobre del 1848 si stabilì a Parigi per dirigervi una società politica da lui fondata e di tinta molto accesa chiamata Solidarité republicaine. Diresse pure il giornale La révolution démocratique et sociale; ma, compromesso nella rivolta del 13 giugno 1849, fuggì in Inghilterra per sottrarsi a una condanna alla deportazione. Tornato a Parigi nel 1853, vi fu arrestato, condannato a quattro anni di prigione e deportato nella Guiana francese, dapprima all'isola del Diavolo, poi a Caienna. Rimpatriò in seguito all'amnistia del 1859 e riprese la lotta contro il Secondo Impero nel giornale Le Réveil. Fu uno dei promotori della celebre manifestazione al Cimitero di Montmartre in onore del rappresentante Baudin, caduto sulle barricate il 3 dicembre 1851. Il D. fu condannato a sei mesi di prigione e, appena scontatili, ad altri diciotto mesi per aver fatto l'apologia del Mégy, un giovane repubblicano che aveva ucciso con un colpo di rivoltella il commissario di polizia che veniva ad arrestarlo. Il 4 settembre 1870 la caduta del Secondo Impero lo raggiunse a Bruxelles, dove si era rifugiato per evitare la prigionia. Chiuso in Parigi assediata, riprese a cospirare contro il governo della difesa nazionale, attaccando soprattutto Jules Favre e il generale Trochu. Partecipò al tentativo insurrezionale del 31 ottobre e fu pertanto arrestato, ma liberato subito dopo la sua elezione a membro del municipio parigino. Il dipartimento della Senna lo scelse come suo rappresentante anche nell'Assemblea nazionale, mandato ch'egli depose alla costituzione del governo insurrezionale della Comune. Designato dai comunardi membro della Commissione esecutiva, poi del Comitato di salute pubblica, presiedette alla difesa di Parigi contro l'esercito regolare e, come delegato alla guerra, tentò di organizzare l'estrema resistenza il 23,24,25 maggio; e cadde su una delle ultime barricate abbattute.