Pittore (Coulommiers, Brie, 1594 - Roma 1632). Sono scarse le notizie sul primo periodo della sua vita. Nella storia critica inoltre sono molte le incertezze sul nome del pittore, che ricorre anche come Jean V., o Monsù V. come a volte usava firmare, sebbene nei documenti V. risulti essere il nome proprio dell'artista. Stabilitosi presto a Roma (dove tuttavia è documentato solo dal 1620) fu in contatto con gli artisti francesi e nordici e guardò all'opera di B. Manfredi. La sua attività è ben documentata dal 1627, quando iniziò a lavorare per il cardinale F. Barberini, suo protettore e mecenate. Attento interprete della lezione caravaggesca, dipinse scene di osteria e concerti (Parigi, Louvre; Dresda, Gemäldegalerie) e quadri storici e religiosi (Allegoria di Roma, 1628, Roma, Villa Lante; Cacciata dei mercanti dal tempio, Roma, Galleria nazionale d'arte antica; Martirio dei SS. Processo e Martiniano, Pinacoteca Vaticana), caratterizzati dall'indagine psicologica e da un uso della luce che crea preziosi effetti di superficie e di colore.