Scrittore e giornalista (Parigi 1833 - ivi 1880); amico di J. Champfleury, fu con lui il più battagliero rappresentante del realismo. Fondò e diresse, con J. Assézat, la rivista-giornale Réalisme, che pur nella sua breve vita ebbe una grande influenza (famosi i due articoli su Madame Bovary, pubblicati nel 1857); e fu scrittore fine, sobrio, fedele al suo programma nei suoi romanzi, fra i quali: Le malheur d'Henriette Gérard (1860); La cause du beau Guillaume (1862); La canne de Madame Desrieux, époque 1822 (1862); Les combats de Françoise du Quesnoy (1873); Les séductions du chevalier Navoni (1877). Pieno di brio è il Théâtre de marionnettes du Jardin des Tuileries (1863; altre ed. 1864 e 1880), mentre l'opuscolo La nouvelle peinture (1870) può senz'altro essere considerato un manifesto dell'impressionismo.