KAHN, Louis Isadore
Architetto, nato nell'isola di Saaremaa (Osel), in Estonia, il 20 febbraio 1901, morto a New York il 17 marzo 1974. Ha svolto un ruolo fondamentale nell'architettura internazionale del secondo dopoguerra. Fino al 1952 la sua attività è stata piuttosto silenziosa. Finiti gli studi nel 1924 alla scuola di Belle arti dell'università di Pennsylvania (era emigrato negli SUA nel 1905), ha svolto il tradizionale viaggio di studio nel continente europeo (1928). Al ritorno già otteneva alcuni incarichi di progettazione per edilizia sovvenzionata e nel 1941 apriva uno studio con G. Howe e O. Storonov; come disegnatore aveva con sé D. Wisdom, che è stato collaboratore di molti lavori successivi. Dal 1946 K. è stato architetto consulente del CPC (City Planning Commission) di Filadelfia (disegni per la ricostruzione del centro di Filadelfia, 1956-57). Nel 1947 è accolto all'università di Yale, prima come visiting critic, successivamente come chief critic of design. Dal 1950 al 1951 fu resident architect all'Accademia americana di Roma.
Già negli anni Cinquanta K. svolgeva un sistematico lavoro teorico sui problemi della creazione artistica architettonica, sull'ordine, sul design (L. K., Order and Design, in Perspecta, rivista dell'univ. di Yale, n. 3, 1955). I suoi progetti più interessanti rappresentano proprio il tentativo di fornire una risposta a questi problemi. Nell'edificio della Bath House a Trenton (1955-56) propone un accostamento di quattro corpi a pianta quadrata, con coperture autonome, definiti da uguali caratteristiche tecnologiche, spaziali, figurative. L'individuazione delle "unità modulari compositive" già cariche di qualificazioni, rimane infatti uno degl'insegnamenti kahniani più profondi (Istituto Salk, S. Diego, California 1959; Istituto Richards a Filadelfia 1957-61). I progetti di K., spesso colmi d'inquietanti riferimenti alle immagini del passato (in particolare all'architettura imperiale romana) continuano a destare dibattiti sulla validità o meno di un atteggiamento definito superficialmente "classicista". Specialmente una delle ultime opere di K., il centro governativo di Dacca, capitale del Bangladesh, ha ricevuto critiche molto discordanti. La grandiosa opera, cui K. ha lavorato dal 1962 fino alla morte, sorge su un impianto rigidamente simmetrico e le grandi pareti esterne, che rievocano le mura romane, sono rivestite di mattoni in vista. Un'altra opera degna d'interesse è il progetto per il palazzo dei congressi di Venezia (1968); un insolito edificio in cui è studiata la sovrapposizione di due forme precostituite, un anfiteatro e un prisma rettangolare molto allungato.
Bibl.: V. Scully jr, L. I. Kahn, Milano 1963; Hommage à Louis Kahn, in Werk, n. 7 (1974).