BUFFET, Louis-Joseph
Uomo politico, nato a Mirecourt (Vosgi), il 26 ottobre 1818, morto ivi il 7 giugno 1898. Esercitava l'avvocatura quando fu eletto membro dell'assemblea costituente nel 1848. Fu uno dei commissarî che proposero l'abolizione degli Ateliers nationaux, e fu quindi designato come uno dei rappresentanti della politica di resistenza alle agitazioni popolari. Luigi Napoleone lo nominò ministro del Commercio e dei Lavori pubblici alla fine del 1848; nell'estate del 1849 fu sostituito nel ministero dal Lanjuinais. Tornò di nuovo al governo nell'aprile del 1851 e vi rimase fino all'ottobre dello stesso anno, quando cioè il presidente si circondò di collaboratori per il colpo di stato. Nel 1864 il B. fu eletto membro del corpo legislativo dell'Impero e si segnalò per l'opposizione tecnica. Con la rielezione nel 1869, divenne uno dei capi del cosiddetto terzo partito che s'interpose fra gl'imperialisti plebiscitarî e gli avversarî del regime, riuscendo a ottenere da Napoleone III la trasformazione dell'impero autoritario in impero liberale. Chiamato a partecipare, il 2 gennaio 1870, al ministero Ollivier, se ne separò nell'aprile, rifuggendo dal ritorno ai metodi plebiscitari. Dopo i disastri della guerra il B., pur rifiutando di partecipare al gabinetto del Thiers, ne appoggiò all'assemblea la maggioranza monarchica e da questa fu eletto alla presidenza dell'assemblea stessa. Dopo i vani tentativi di restaurazione monarchica, costituì col Dufaure, nel marzo del 1875, un gabinetto conservatore, nel quale tenne per quasi un anno il portafoglio dell'Interno; non essendo stato rieletto deputato dai comizî del 1876, dovette dimettersi dal ministero, ma fu nominato senatore inamovibile.