Erudito (Nancy 1610 - Parigi 1686); gesuita, insegnava al Collegio Romano quando, nel 1685, fu dimesso dall'ordine per aver difeso le libertà gallicane; tornato a Parigi, visse, con pensione accordatagli dal re, nell'abbazia di S. Vittore. I primi suoi scritti, in polemica con il giansenismo, provocarono le risposte di A. Arnauld e P. Nicole; altri sono contro i protestanti: opere tutte che, all'appello alla libera interpretazione della Bibbia, contrappongono la necessità del magistero ecclesiastico. Si aggiungono l'Histoire du luthéranisme (1680) e soprattutto l'Histoire du calvinisme (1682), celebre per le polemiche che suscitò e le risposte del campo protestante. Non minore notorietà ebbe M. dal suo Traité historique de l'établissement et des prérogatives de l'Église de Rome et ses évêques (1685), nel quale prendeva posizione per le libertà gallicane (e quindi per la Déclaration du clergé del 1682) e negava l'infallibilità personale del papa, sostenendo il primato del concilio e contestando parimenti il potere del papa sui re.