Poeta francese (Niort 1757 - Parigi 1821); in quasi tutte le sue opere si rivela poeta didascalico (Le poème du verger, 1788; Essai sur l'astronomie, 1789) anche quando il fine didascalico non è chiaramente affermato (La forêt de Navarre, 1778; Les montagnes, 1788). Traduttore in versi francesi (1783) dell'Essay on man di A. Pope (tradotto già nel 1736 da E. de Silhouette e nel 1737 dall'abbé du Resnel), il F. si colloca nel quadro del tipico didattismo settecentesco; molti suoi scritti sono un'apologia di Napoleone che lo chiamò a presiedere il Corpo legislativo e, divenuto imperatore, lo nominò (1808) "Grand Maître" di tutte le scuole, di cui fu il riorganizzatore. Anche sotto Luigi XVIII il F. mantenne la sua posizione di privilegio; ottenne infatti la nomina a ministro di stato e a membro del Consiglio privato del re. Fu amico di Chateaubriand, che indirizzò a lui la Lettre à M. de Fontanes sur Rome, pubblicata nel Mercure de France il 3 marzo 1804.