LOURDES (A. T., 35-36)
Città della Francia sud-occidentale, capoluogo di cantone nel dipartimento degli Alti Pirenei; contava 8736 ab. nel 1926, 10.651 nel 1931. È in bellissima posizione a 386-420 m. s. m., ai piedi dei grandi massicci dei Pirenei, sulle due rive del Gave de Pau. È uno dei più celebri luoghi di pellegrinaggio della cattolicità. Consta di due nuclei: la vecchia città, o "Ville grise", sulla riva destra del torrente, su un'altura rocciosa, tutta raggruppata intorno al vecchio castello; la città nuova, o "Ville blanche", sulla riva sinistra del torrente, formata essenzialmente da chiese e monasteri presso la "Grotta" (v. sotto). Lourdes ha un tribunale di prima istanza, scuole primarie e molti istituti di beneficenza. La sua attività economica è fondata sulla grande affluenza di pellegrinaggi. L'industria consiste specialmente nella fabbricazione di oggetti religiosi e nello sfruttamento di alcune cave di marmo e di ardesia. Vi si svolgono ogni anno delle fiere di bestiame, con prevalenza di cavalli della stimata razza di Tarbes. Per le comunicazioni è servita da numerose linee ferroviarie della rete di Orléans e del Mezzogiorno.
Le apparizioni. I pellegrinaggi. - L'11 febbraio 1858 una fanciulla di 14 anni, Bernadette Soubirous, figlia di un povero mugnaio, si trovava con alcune sue compagne sulle rive del Gave; essendosi separata un momento da esse, sentì come un gran vento e vide apparirle una signora in una nicchia situata sopra la grotta formata nelle rocce dette di Massabielle: la signora era giovane e bella, aveva una veste bianca con una cintura turchina, un velo sulla testa, e un rosario sul braccio destro. La fanciulla si mise anch'ella a recitare il rosario, e quando fu finito, la visione scomparve. Parecchie altre apparizioni vennero appresso alla prima, in circostanze diverse, nei giorni 14, 18, 19, 20, 21, 23, 24, 25, 26, 28 febbraio, 1, 2, 4, 25 marzo, 7 aprile e 16 luglio. Nel corso di queste apparizioni, la signora chiese a Bernadette che le fosse fabbricata una cappella in quel luogo, e che si venisse colà in processione; la invitò a far penitenza e a pregare, promettendole la felicità non in questa vita ma nell'altra; le comandò di lavarsi e di bere alla fonte, allora nascosta e ignota a tutti, ma che cominciò a scorrere quando la fanciulla si mise a scavare con le sue mani la terra davanti alla grotta (oggi questa fonte dà più di 100.000 litri d'acqua al giorno). Alla fine, richiesta il 25 marzo del suo nome, la signora rispose: "Io sono l'Immacolata Concezione".
Questi fatti, conosciuti fin dalle prime apparizioni, attirarono alla grotta una folla sempre crescente, e provocarono subito discussioni e interventi dell'autorità civile; la quale, senza aver trovato nulla di reprensibile in Bernadette nelle interrogazioni a cui fu sottoposta, credette tuttavia dover interdire per un certo tempo l'accesso alla grotta. L'autorità ecclesiastica si mantenne da principio riservata, tanto più che dopo Bernadette anche altre fanciulle credettero di avere esse pure delle visioni, e tennero nella grotta stessa un contegno sospetto. Tuttavia, davanti alle guarigioni di cui si cominciò a parlare, davanti all'affluenza ed alla pietà delle folle che venivano a pregare alla grotta, il vescovo di Tarbes da cui dipendeva Lourdes, nominò il 28 luglio 1858 una commissione incaricata di fare un'inchiesta a suo nome sui fatti. Dopo un esame che durò circa quattro anni, il vescovo dette il 18 gennaio 1862 il suo giudizio canonico, affermando la realtà delle apparizioni della Madonna a Bernadette e autorizzando perciò le cerimonie del culto e la costruzione di una cappella nella grotta. Una grande chiesa gotica fu allora cominciata sopra le rocce dell'apparizione; consacrata nel 1876, questa basilica risultò presto troppo piccola e fu completata con un'altra chiesa più ampia, di stile bizantino, situata davanti alla prima, e che fu consacrata nel 1901. Bernadette, che non volle mai uscire dalla sua oscurità, era entrata nel 1865 presso le suore dell'Istruzione Cristiana di Nevers, dove morì nel 1879. Essa fu beatificata da Pio XI il 14 giugno 1925 e santificata l'8 dicembre 1933.
Nel 1914 si calcolò che i pellegrinaggi organizzati avevano condotto a Lourdes, dal 1867 in poi, più di 6.000.000 di persone, di cui più di 1.000.000 nei soli ultimi 6 anni, senza contare i pellegrini molto più numerosi venuti isolati. Interrotti in gran parte dalla guerra mondiale, i pellegrinaggi a Lourdes hanno ripreso dopo, altrettanto numerosi. Nel 1930 vi andarono, con treni speciali e in gruppi organizzati, 238.244 pellegrini (di cui 79.151 stranieri, fra questi 11.597 Italiani) ai quali sono da aggiungere circa 420.000 persone venute con treni ordinarî e automobili, cioè in complesso circa 650.000; fra essi intervennero 5 cardinali e 135 vescovi. Nello stesso anno 1930 sono state celebrate a Lourdes 65.000 messe e distribuite 1.100.000 di comunioni.
Le guarigioni di Lourdes. - Anche prima che terminassero le apparizioni, si cominciò a parlare di guarigioni prodigiose ottenute con l'acqua della fonte zampillata nella grotta. In seguito tali guarigioni andarono moltiplicandosi. Nel 1882 il vescovo di Tarbes costituì a Lourdes, sotto la direzione del dott. de Saint-Maclou, un Bureau médical destinato a constatare e discutere le guarigioni; questo Bureau, aperto senza distinzione a tutti i medici che vogliano andare a studiare i casi di guarigione, non ha più cessato di funzionare da allora: dal 1890 al 1914, vi erano passati 6983 medici (di cui 1693 non francesi); nel 1930 il loro numero totale fu di 998 (489 francesi e 509 stranieri, di cui 79 italiani); se ne erano contati 722 nel 1927; 788 nel 1928; 920 nel 1929. Nel 1930 più di 200 malati si presentarono al Bureau come guariti o notevolmente migliorati: 104 casi furono presi in considerazione, e di essi alcuni furono riservati e 92 studiati: fra questi, 79 furono scartati, almeno per il momento; 12 furono ritenuti come "fatti di Lourdes"; per il 13° la decisione fu rinviata all'anno seguente. Con i pellegrinaggi organizzati erano stati portati 14.303 malati. Il Bureau scarta per principio tutte le guarigioni di malattie nervose, e quelle per le quali, sebbene sembrino a prima vista straordinarie, resta possibile una spiegazione per cause naturali conosciute o intraviste dalla medicina; i casi così ritenuti passano poi a un ulteriore studio scientifico rigoroso.
Bibl.: Sulle apparizioni di Lourdes una delle prime opere fu quella di H. Lasserre, Notre-Dame de Lourdes, Parigi 1869, che ebbe diffusione enorme, ma è insufficiente e più drammatica che scientifica; L. Cros, Histoire de Notre-Dame de Lourdes d'après les documents et les témoins, voll. 3, Parigi 1925-1927 (opera scritta per incarico del vescovo di Tarbes, che mise a disposizione dell'autore tutti i documenti relativi; un riassunto ne era apparso in precedenza sotto il titolo Notre-Dame de Lourdes, Recits et mystères, Parigi 1901); J.-B. Estrade, Les apparitions de Lourdes, récit intime d'un témoin, Parigi 1890; G. Bertrin, Histoire critique des événements de Lourdes, Parigi 1905; traduzione italiana, Torino 1908. Le principali deposizioni dei testimoni oculari sono pubblicate in Revue d'ascétique et de mystique, X (1929), pp. 3-174. Per le guarigioni vedi: Dr. Boissarie, Lourdes, Histoire médicale 1858-1891, Parigi 1891; id., Les grandes guérisons de Lourdes, Parigi 1901; A. Marchand, Les faits de Lourdes, guérisons de 1919 à 1922... de 1923-1925, voll. 2, Parigi 1927; A. Vallet, Les guérisons de Lourdes en 1926... en 1927, 1928, 1929, voll. 2, Parigi 1930; Dr. Grandmaison De Bruno, Vingt guérisons à Lourdes, Parigi 1912; J. Bon, Sur quelques guérisons de Lourdes, Parigi 1913. Per la discussione, cfr. A. Gemelli, La lotta contro Lourdes, 2ª ed., Torino 1912; id., Ciò che rispondono gli avversari di Lourdes, Torino 1912; A. Vallet, Lourdes. Comment interpréter les guérisons?, Parigi 1929; H. Lavrand, La suggestion et les guérisons de Lourdes, Parigi 1907; in senso contrario, A. Vourch, La foi qui guérit, Parigi 1911. Come descrizione di pellegrinaggio, G. Bernoville, Lourdes, Parigi 1930. Le ultime statistiche del Bureau médical si possono vedere nella Documentation catholique, XXVII, Parigi 1932, pp. 477-79; XXIX, 1933, pp. 147-48.