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VEUILLOT, Lous-François

di Salvatore Rosati - Enciclopedia Italiana (1937)
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VEUILLOT, Lous-François

Salvatore Rosati

Pubblicista e scrittore, nato a Boynes l'11 ottobre 1813, morto a Parigi il 7 marzo 1883. Figlio di un operaio, autodidatta, ebbe a 13 anni un modesto impiego presso il fratello di C. Delavigne che era avvocato e che gli fece conoscere varie personalità letterarie. A 17 anni entrò nella redazione de L'Écho de la Seine-Inférieure di Rouen, dove si manifestò subito polemista aggressivo e violento. Nel 1832 fu mandato a sostenere la politica governativa nel Mémorial de la Dordogne a Périgueux e fu poi in altri giornali minori di Parigi. Trovò la sua strada morale e pratica quando O. Fulgence lo condusse a Roma e lo presentò al papa. Il V. si dichiarò convertito e, tornato in Francia attraverso la Svizzera (Pèlerinages Suisses, 1839), divenne il più acceso e intransigente dei cosidiletti "ultramontains".

Da questo atteggiamento di piena subordinazione alla S. Sede e di sostegno del potere temporale nacquero, tra altre opere: Pierre Saintive (1840); Rome et Lorette (1841); Agnès de Lauvens, ou Mémoires de søur Saint-Louis (1845). Nel I843 entrò nel nuovo giornale cattolico L'Univers religieux; dopo la rivoluzione di febbraio, divenuto redattore capo del giornale, si mostrò violento contro quel regime di luglio che aveva servito prima della conversione. In libri come Les libres penseurs (1848); L'esclave Vindex (1849); Le lendemain de la victoire (1849); Petite philosophie (1849), ecc., salutò la repubblica che sperò favorevole alla chiesa; ma fu poi apologista del colpo di stato del 2 dicembre 1851 per la collaborazione a esso data dal clero cattolico. I suoi attacchi anche contro i cattolici liberali fecero interdire il suo giornale dall'arcivescovo di Parigi, ma il V. si appellò a Pio IX che lo sostenne. L'orientamento del governo di Napoleone III e la rivoluzione italiana ebbero avversario irruento il V. che pubblicò libri sulla questione romana (De quelques erreurs sur la papauté, 1859; Ça et là, voll. 2, 1859). Nel gennaio 1860 il giornale fu soppresso, ma il V. moltiplicò i suoi libelli: Waterloo (1861); Le pape et la diplomatie (1861); Le parfum de Rome (voll. 2, 1861); Deux commensaux du cardinal Dubois (1861); Le fond de Giboyer (1863); Biographie de Pie IX (1863); Satires (1863); Les odeurs de Paris (1866), ecc. Nel 1867 riprese la pubblicazione de L'Univers. Nel 1869 fu a Roma per il concilio vaticano, si fece difensore del dogma dell'infallibilità e pubblicò poi: La liberté du Concile (1870); Rome pendant le Concile (1871). Si rallegrò della caduta dell'impero e riprese in vari scritti le idee di democrazia clericale già da lui sostenute nel 1848 (La république de tout le monde, 1871; Les filles de Babylone, 1871; Paris pendant les deux sièges, 1871). ll suo stile è soprattutto da libellista, ma chiaro, armonioso e robusto. Della sua opera più propriamente letteraria sono da citare i romanzi: L'honnête femme (voll. 2, 1844); Les nattes (1844); Corbin et d'Aubecourt (1850). Inoltre, Les Couleuvres (poesie, 1869); gli studî storici, politici e letterarî: Le droit du seigneur au moy'en age (1854); Ètudes sur Saint Vincent de Paul (1854); La guerre et l'homme de guerre (1855); Jésus Christ (1864); Dialogues socialistes (1872); Molière et Bourdaloue (1877); Pie IX (1878); Études sur Victor Hugo (1885). Molti dei suoi articoli sono riuniti in una raccolta: Mélanges religieux historiques et littéraires (voll. 6, 1856-75). La sua Correspondance fu riunita in 6 volumi (1883-85).

Bibl.: E. Hello, Le siècle, les hommes et les idées, Parigi 1869; E. Tavernier, L. V. L'homme, le lutteur, l'écrivain, ivi 1913; E. Veuillot (fratello), L. V., voll. 4, ivi 1899-1914; P. Fernessole; Bio-bibliographie de la jeunesse de L. V., 1813-43, Tarbes, 1923.

Vedi anche
Victor-Marie Hugo Scrittore francese (Besançon 1802 - Parigi 1885), figlio di Joseph-Léopold-Sigisbert (v.), che egli seguì da bambino nei suoi spostamenti (Corsica, Calabria, Spagna). Già nel 1818 e nel 1819 fu premiato nei "giochi floreali" di Tolosa: alla poesia si dedicò fin dalla prima adolescenza, durante gli studî ... romanzo In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia romanzo, quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura che essi esprimono. letteratura In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per letteratura l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano ... moralità moralità Forma drammatica, diffusasi in Francia nel 15° sec., intessuta di figure allegoriche, a scopo di edificazione; drammi analoghi furono composti in inglese e in latino. Assunse anche carattere di satira, e il nome si estese a opere drammatiche che si staccavano dal teatro sacro per confondersi ...
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