LOUVRE A 454, Pittore di
Ceramografo corinzio a cui sono stati attribuiti due aröballoi a corpo sferico e decorazione orientalizzante (Louvre A 454 e Berlino F 1065), ambedue dipinti circa il 590 a. C. e già riuniti stilisticamente dal Payne. Il nome dato al pittore è dovuto al Benson, che ha avvicinato, con qualche incertezza, ai due aröballoi un gruppo di vasi (aröballoi e un alàbastron). In un secondo tempo ha cambiato il nome del pittore (Painter of the Lowering Bulls = Pittore dei Tori Minacciosi) ed ha cercato di renderne la fisionomia meno evanescente attribuendogli anche due lavori giovanili, ancora del Corinzio Arcaico (due aröballoi, a Oxford e a Heidelberg), ed alcuni vasi che egli considera appartenenti alla maturità del pittore, cioè due aröballoi (a Detroit e a Taranto) e un cratere (Vaticano, Albizzati n. 88). Quest'ultimo ha una scena figurata e dovrebbe dimostrare che il pittore non ha dipinto solo vasi con fregio animale, ma l'attribuzione è assai dubbia, anche perché il cratere è, come aveva già veduto il Payne, molto ridipinto. Anche le altre attribuzioni del Benson non convincono. Sicura è solo l'attribuzione ad una stessa mano dei due aröballoi del Louvre e di Berlino.
Bibl.: H. Payne, Necrocorinthia, Oxford 1931, p. 290, nn. 613 e 614; J. L. Benson, Geschichte d. korinthischen Vasen, Basilea 1953, p. 32, n. 40; id., Some Notes on Corinthian Vase-Painters, in Amer. Journ. Arch., LX, 1956, pp. 224 e 228 s. (Painter of the Lowering Bulls). L'aröballos del Louvre è riprodotto anche in F. Villard, Les vases Grecs, Parigi 1957, tav. 11, 3.
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