Pittore (Udine 1663 - Venezia 1729). Da G. Vanvitelli, a Roma, apprese il gusto delle vedute. Fu maestro del Canaletto. Nelle sue vedute "ideate" o di genere topografico e commemorativo, il rigoroso impianto scenografico è superato dalla scelta degli scorci, dallo studio cromatico e luministico, dall'accurata ambientazione che vede protagonisti, accanto alle strutture architettoniche, il cielo, l'acqua e vivaci gruppi macchiettistici. Lasciò una preziosa serie d'incisioni (Le fabriche e vedute di Venezia, 1703) e una serie di bozzetti, ricca di osservazioni dal vero (Londra, Victoria and Albert Museum).