CATTAPANE, Luca
Pittore cremonese, del quale si ignorano le date di nascita e di morte. Antonio Campi, nel 1585, lo dice giovane amatore dell’arte, discepolo di Vincenzo Campi. Nel 1597 firma e data sullo spadone del carnefice la Decollazione del Battista, già nella chiesa di S. Donato e passata, dopo le soppressioni napoleoniche, in quella della Maddalena, a Cremona. Non si hanno notizie della sua vita al di fuori di questi due termini.
Lavorò molto per le chiese di Cremona; le fonti vi ricordano un numero notevole di sue opere, di cui alcune tuttora in loco: in duomo si conservano una Crocifissione con i ss. Fermo (spesso ritenuto l’autoritratto del pittore), Girolamo e papa Gregorio XIV, del 1593; e una Madonna in gloria tra Gregorio XIV e i ss. Paolo Eremita ed Antonio abate, opera firmata, pure del 1593; in S. Domenico affrescò quattro Storie della Vergine nella volta all’entrata della cappella del Rosario, secondo il contratto del 1597, riferito dal Sacchi; in S. Bartolomeo, chiesa soppressa, nella cupola della cappella del Carmine, dipinse a fresco l’Incoronazione della Vergine; in S. Pietro al Po aggiunse le figure laterali alla Deposizione nel sepolcro di L. Gambara; nella stessa chiesa, collaborò con altri artisti, tra cui Cristoforo Magnani, il Somenzo, Andrea Mainardi, il Malosso ed Ermenegildo da Lodi, alla decorazione a fresco delle navate laterali; nella soppressa chiesa di S. Lorenzo eseguì una Madonna in gloria tra s. Francesco ed un vescovo; il Panni ed il Bartoli registrano come opera sua un’altra Vergine in gloria tra i ss. Alò ed Antonio abate, nella chiesa di S. Matteo. A Piacenza, nella chiesa del S. Sepolcro, si conserva una sua Resurrezione, mentre le fonti vi ricordano anche una Decollazione del Battista. Lo Zaist cita anche affreschi perduti sulle facciate di varie case di Cremona; lo stesso autore afferma anche di possedere trenta disegni del C., eseguiti nello stile di Luca Cambiaso, come ripetono tutti gli autori, con in testa il Baldinucci. Il Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi possiede cinque fogli del Cattapane.
Il C. è considerato dal Baldinucci e dagli altri storici un pittore mediocre, soprattutto negli affreschi. Come allievo ed imitatore dei Campi, nelle poche opere ancora oggi reperibili, egli ci appare un rappresentante di media levatura di quella corrente della pittura lombarda che negli ultimi venti anni del Cinquecento ricerca il dato naturale, la tranche de vie, gli effetti di luce ed ombra, abbandonando la via del manierismo, che pure rimane presente almeno nel disegno delle singole figure, e comprovando in tal modo l’intuizione longhiana di una gestazione lombarda del caravaggismo. Al catalogo del C. sarebbe forse da aggiungere, in via di ipotesi, la Decollazione del Battista, già nella collezione Longhi ed oggi nella Pinacoteca di Cremona, copia, e non modello, del quadro di Antonio Campi conservato nella chiesa di S. Paolo a Milano.
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