TOZZOLI, Luca
TOZZOLI (Toczolo, Toczulo, Tozzulo, Tozzo, Tocci), Luca. – La data di nascita è da collocarsi attorno al 1420. Proveniva da una famiglia romana agiata di cui si conosce già a fine Trecento un Cecco di Cola di Lorenzo Tuzi o Tuccioli intestatario di beni a vario titolo.
Sono noti altri personaggi della famiglia contemporanei di Luca: Renzo; Nardo di Stefanello, che nel 1447 fu fra i Conservatori per il rione Sant’Angelo; Iacopo de Toczo, creditore nel 1461 per forniture al palazzo apostolico; Domenico Stefanelli de Tozolis (così in un atto del 1481), notaio dei Conservatori nel 1485.
La formazione giuridica di Tozzoli avvenne verosimilmente a Perugia, dal momento che Matteo D’Afflitto lo dice allievo di Giovanni Petrucci da Montesperello, professore perugino il cui insegnamento è accertato dal 1415 al 1462 con poche interruzioni.
In documenti del 1447 e del 1449 Luca risulta a Roma con il titolo di dominus e di miser. Nel 1451 pronunciò un lodo arbitrale insieme al collega Giovanni Grassi da Tivoli. Agli anni romani (1458) risale un suo consilium de compromisso, tràdito in un codice miscellaneo scritto a Roma (Bologna, Collegio di Spagna, ms. 70, n. 51). Fu avvocato concistoriale, come attestano i documenti raccolti da Domenico Jacovacci (ma Carlo Cartari non registra Tozzoli nell’Advocatorum Sacri Consistorii Syllabum, Roma 1656). Nel 1460, in qualche modo implicato nella congiura repubblicana di Tiburzio e Valeriano, nipoti di Stefano Porcari, rese la sua testimonianza in Castel S. Angelo senza essere sottoposto a tortura; fu anche ritenuto il mandante di un omicidio per vendetta.
Fu verosimilmente questa la causa dell’esilio che lo portò a Napoli, ove operò per il resto della sua vita e ove la sua carriera toccò vertici altissimi al servizio di Ferrante I d’Aragona.
Per le sue qualità e la sua sapienza divenne regio consigliere (1459, 1466, 1467), viceprotonotario (1464 e dal 1466 fino alla morte), professore nello Studio napoletano (1466-67), oltre che presidente del Sacro real Consiglio. Nel 1466, grazie alla protezione del re Ferrante, aveva ottenuto da Paolo II le podesterie di Bologna e di Perugia, peraltro da ricoprire solo successivamente alle concessioni fatte ad altri, ma non esercitò mai quegli uffici. Nel 1468, al tempo della congiura degli accademici contro Paolo II, Tozzoli, considerato dalla parte degli Orsini, si sarebbe nascosto nei boschi attorno a Velletri; il premio promesso a chi l’avesse riportato o vivo o morto fu revocato dopo tre giorni, quando risultò che egli non si era mai allontanato da Napoli. Nella città partenopea lo troviamo registrato come creditore degli Strozzi (1473); il 16 maggio 1479 vendette alcune case ad Antonello Petrucci, allora potentissimo segretario del re.
Definito nelle fonti magnificus iuris utriusque doctor, miles, ‘cavaliere’, gli incarichi di cui era investito provano l’assoluta fiducia di cui godeva: così il 24 luglio 1482, quando ricevette istruzioni da Ferrante per frenare e punire i centri abruzzesi ribelli sobillati dai veneziani.
Nel 1483 era a Roma in qualità di oratore del re Ferrante; il 14 settembre di quell’anno riceveva da Sisto IV un salvacondotto, pochi giorni prima della morte, avvenuta il 25 (secondo l’erudizione napoletana a partire da Giovanni Antonio Summonte) o il 30 settembre (secondo il Diario di Gaspare Pontani). Fu sepolto con molta pompa in Santa Maria di Aracoeli.
Una delle redazioni di un poemetto in forma di ‘trionfo della morte’ rimato, probabilmente eseguita nel Regno poco dopo l’evento, fa cenno alla morte di lui insieme a molti altri importanti personaggi. Nel 1490 la moglie Girolama degli Astalli fu seppellita nella chiesa di Santa Maria della Strada. Una sua figlia, Virginia, sposò Federigo di Stefano Capodiferro e un’altra figlia, Faustina, sposò in seconde nozze l’avvocato concistoriale Battista Paolini de Salinis.
Fonti e Bibl.: Bologna, Collegio di Spagna, ms. 70, n. 51; Città del Vaticano, Biblioteca apostolica Vaticana, Ottob. Lat. 2552, I: Domenico Jacovacci, Repertorii di famiglie (edizione a cura di C. De Dominicis, 2018, n. 67, http://www.accademiamoroniana.it/indici/Volume%20XVIII. pdf); Ottob. lat. 2553, pp. 349 s.; Archivio di Stato di Roma, Confraternita della SS. Annunziata, 324/54, http://www.cflr.beniculturali.it/Pergamene/pergamene.php?lar=1920&alt=1080. Cronache di Viterbo e di altre città scritte da Niccola della Tuccia, in Cronache e statuti della città di Viterbo, a cura di I. Ciampi, Firenze 1872, p. 262; Dai diari di Stefano Caffari, a cura di G. Coletti, in Archivio della Società romana di storia patria, VIII (1885), pp. 555-575, IX (1886), pp. 583-611 (anche per Renzo e Nardo di Stefanello); Il diario romano di Gaspare Pontani, a cura di D. Toni, in RIS, III, 2, Città di Castello 1904-1911, p. 26; Michele Canensi, De vita et pontificatu Pauli II, in Le vite di Paolo II di Gaspare da Verona e Michele Canensi, a cura di G. Zippel, ibid., III, 16, Città di Castello 1904-1911, pp. 56, 182b; E.S. Piccolomini, Commentarii, a cura di L. Totaro, Milano 1984, pp. 770 s.; Li nuptiali di Marco Antonio Altieri, a cura di E. Narducci, Roma 1995, p. 116*; B. Platina, Lives of the popes. Paul II..., a cura di T.G. Hendrickson et al., 2017, pp. X, 71, 73, 80, http://www.faenumpublishing.com/up loads/2/3/9/8/23987979/hendrickson_et_al._-_platina_paul_ii.pdf (29 ottobre 2019).
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