luce
luce [Der. del lat. lux lucis "luce", affine al gr. leykós "brillante, bianco"] [OTT] Per lungo tempo, all'incirca sino al 1600, il termine lux indicò la sensazione prodotta nell'occhio dall'ente fisico che allora veniva chiamato lumen; attualmente "l." è l'antico lumen, vale a dire l'ente fisico al quale è dovuta l'eccitazione nell'occhio delle sensazioni visive, ciò che permette all'occhio di vedere gli oggetti. Tale proprietà è posseduta da quelle radiazioni elettromagnetiche che hanno, convenzionalmente, lunghezza d'onda compresa tra 0.4 μm (estremo violetto dello spettro della luce bianca solare) e 0.7 μm (estremo rosso); la l. è dunque uno dei campi in cui si usa dividere lo spettro delle radiazioni elettromagnetiche. La convenzionalità di questa definizione consiste nel fatto che i limiti del detto campo sono fatti coincidere con gli estremi del campo di visibilità del cosiddetto occhio fotometrico normale medio, un ricevitore fisico simulante le proprietà medie di sensibilità dell'occhio umano alle radiazioni elettromagnetiche (attualmente corrispondente agli osservatori colorimetrici di riferimento CIE 1931 e CIE 1964: v. colorimetria ottica: I 647 e). La l. è dunque una radiazione elettromagnetica, cioè un insieme di onde elettromagnetiche elementari, che può essere: (a) monocromatica o di colore puro (tutte le onde che la compongono hanno la stessa frequenza, cioè danno luogo a una medesima sensazione cromatica) oppure non monocromatica, o policromatica (frequenze diverse, sensazioni cromatiche diverse fuse insieme, in partic. potendo dare luogo alla sensazione del bianco); (b) non coerente (le fasi delle singole onde sono incorrelate nel tempo e nello spazio, come accade nella maggior parte dei casi) oppure coerente (la l. dei laser); (c) polarizzata (i vettori d'onda delle singole onde hanno un determinato ordinamento spaziale) oppure non polarizzata (l'assetto spaziale dei singoli vettori d'onda è casuale). In realtà, tutto ciò è valido nel cosiddetto schema ondulatorio della l., che per lungo tempo si contrappose allo schema particellare di essa, questi due aspetti avendo poi finito per confondersi nell'attuale visione della meccanica ondulatoria per la radiazione elettromagnetica: per le alterne vicende delle concezioni sulla natura della l., v. ottica, storia dell'. Un riferimento all'ottica, come scienza della l., è poi necessario per ricordare che lo studio delle molte e varie questioni attinenti alla l. ha dato luogo alla nascita di discipline specializzate, quali, come esempi di grandi partizioni, l'ottica fisiologica, per le questioni relative alle sensazioni visive e al funzionamento dell'occhio come organo della visione (la percezione dei colori e del rilievo, la persistenza delle immagini retiniche, l'abbagliamento, ecc.), e l'ottica fisica, riguardante i fenomeni luminosi, cioè i fenomeni che si hanno nella propagazione della l. (assorbimento, dispersione, diffrazione, riflessione, rifrazione, ecc.), quelli che la l. provoca (effetti fotochimici, fotoelettrici, ecc.) e quelli di cui ci si può giovare per fare emettere l. da corpi (luminescenza, ecc.). È da rilevare, infine, che il definitivo riconoscimento della natura di radiazione elettromagnetica da riconoscersi alla l. porta all'identificazione, o quanto meno a un'unica trattazione di base, per i fenomeni luminosi e per quelli riguardanti la propagazione e l'interazione con la materia delle radiazioni appartenenti ad altri campi dello spettro elettromagnetico (radiazioni termiche o infrarosse, radio, ultraviolette, ecc.); così, è invalso l'uso di parlare, in vari contesti, accanto alla l. propriamente detta, cioè la l. visibile, di altre l. (dette talora l. non visibili), quali, per es., la l. ultravioletta e la l. infrarossa; parallelamente, accanto all'ottica propr. detta si sono sviluppate discipline quali l'ottica delle onde radio, dei raggi X, ecc. e, nello schema della meccanica ondulatoria, discipline riguardanti fenomeni di tipo ottico relativi a radiazioni particellari, quale l'ottica elettronica e, in generale, l'ottica delle particelle. ◆ [OTT] L. al magnesio: l. generata dalla combustione di polvere di magnesio, nel passato, e attualmente di una sorta di filamento di magnesio nelle lampade elettriche a lampo, appunto dette lampade a magnesio. ◆ [OTT] L. artificiale: l. emessa da un qualsiasi apparecchio. ◆ [OTT] L. coerente: → coerente. ◆ [OTT] L. diffusa: quella che deriva dal processo di diffusione. ◆ [OTT] L. di sincrotrone: radiazione emessa da particelle cariche in moto in un campo magnetico: v. sincrotrone, luce di. ◆ [OTT] L. elettronica: nome con cui, nell'ottica elettronica, viene indicato un fascio di elettroni, spec. nei dispositivi in cui esso forma un'immagine elettronica (per es., certi tipi di tubi da ripresa televisiva). ◆ [OTT] L. fredda: l. emessa per luminescenza, così detta per la sua origine non termica: v. luminescenza: III 496 a. ◆ [OTT] L. laser: quella emessa da un laser. ◆ [OTT] L. naturale: (a) l. emessa da sorgenti naturali, quale, per antonomasia, quella del Sole; (b) lo stesso che l. non polarizzata. ◆ [OTT] L. negativa e l. positiva: lo stesso che, rispettiv., bagliore catodico e luminescenza anodica, luminescenze che si manifestano, in opportune condizioni, nella scarica elettrica in un gas rarefatto: v. conduzione elettrica nei gas: I 686 b. ◆ [OTT] L. nera o di Wood: la radiazione ultravioletta emessa da una lampada a vapori di mercurio: → Wood, Robert Williams. ◆ [GFS] L. purpurea: v. ottica atmosferica: IV 355 e. ◆ [GFS] L. zodiacale: v. ottica atmosferica: IV 359 f. ◆ [STF] [RGR] Assioma della l.: v. relatività ristretta, storia della: IV 821 d. ◆ [ASF] Cilindro di l.: v. pulsar: IV 625 e. ◆ [OTT] Colore della l.: v. colorimetria ottica: I 645 d. ◆ [ASF] Curva di l.: v. stelle doppie e multiple: V 643 c. ◆ [RGR] Curve di tipo l.: v. gravitazionale, moto relativistico: III 90 a. ◆ [ACS] [ELT] Deflettore di l.: v. acustoelettronici, dispositivi: I 47 e. ◆ [MCQ] Diagrammi l.-l.: v. elettrodinamica quantistica: II 311 d. ◆ [ACS] [ELT] Modulatore di l.: v. acustoelettronici, dispositivi: I 47 e. ◆ [FME] Protezione da l. laser: v. radiazioni non ionizzanti, protezione dalle: IV 679 a. ◆ [OTT] Quanto di l.: lo stesso che fotone. ◆ [OTT] Sorgente di l.: qualsiasi corpo che emetta radiazioni visibili: v. sorgenti ottiche: V 414 f. ◆ [MTR] Velocità della l. nel vuoto: una delle costanti fondamentali della fisica, per la quale è stato assunto per convenzione internazionale (1983) il valore esatto c=299 792 458 m/s; per i metodi via via usati per la sua determinazione: v. luce, velocità nel vuoto della.