LUCERNA (A. T., 20-21)
Città della Svizzera, capoluogo del cantone omonimo, situata sulla riva nord-occidentale del lago dei Quattro Cantoni, nel punto ove la Reuss, affluente di destra dell'Aar, esce dal lago. Lucerna è circondata da una meravigliosa corona di montagne, tra le quali si ammirano il Pilato e il Righi. L'estremità del lago e la Reuss la dividono in due parti (la maggiore sulla riva destra), unite da vari ponti, dei quali alcuni molto antichi. Lucerna è situata su terreni calcarei argillosi, ricoperti in parte dalle alluvioni del Kriens. L'epoca glaciale ha lasciato numerose tracce: nel Giardino dei ghiacciai si ammirano, fra l'altro, numerose marmitte dei giganti, formate dal ghiacciaio della Reuss che, discendendo dal S. Gottardo, giungeva al lago.
Il clima di Lucerna non è rigoroso; la temperatura media annua è di 8°,5, quella del mese più caldo di 18°,3, quella del mese più freddo di -1°,3. La città è soggetta all'influenza del föhn, che discende dalla valle della Reuss; il vento di SO. le apporta le piogge, la quantità media annuale delle quali e di 1174 mm.; il mese di gennaio è il meno piovoso; nel mese di luglio, al contrario, si verifica il massimo delle piogge. Si hanno in media venticinque giorni con la neve.
Fino al sec. XIX la popolazione non era molto numerosa; uno dei primi censimenti (1799), dava 4337 ab.; le numerose guerre e il ritorno periodico della peste impedivano un aumento regolare degli abitanti. Dal 1800 in poi l'aumento della popolazione è stato assai rapido e da 17.767 ab. nel 1880 la popolazione è salita a 29.255 nel 1900 e a 47.006 nel 1930. La maggior parte della popolazione parla il tedesco ed è cattolica.
L'importanza di Lucerna è legata alla strada del Gottardo e i successivi miglioramenti fatti su questa (mulattiera nel sec. XIII, strada carrozzabile nel 1820-1830, strada ferroviaria nel 1882) hanno molto contribuito all'accrescimento della città stessa. Lo sviluppo di Lucerna è dovuto essenzialmente all'affluenza degli stranieri; nuove costruzioni hanno dato alla città un aspetto del tutto moderno; sulle rive del lago sono sorti superbi alberghi e meravigliose ville.
A Lucerna fino al sec. XVI fu fiorente l'industria delle stoffe; ebbe in seguito maggiore sviluppo la filatura delle sete gregge; in questi ultimi anni ha acquistato una certa importanza la fabbricazione del rayon. Vanno ricordate inoltre alcune fabbriche di chincaglierie, di saponi, di macchine da cucire, di mobili.
Lucerna si trova al punto di convergenza di numerose valli: epperò non è solo lo sbocco naturale delle vallate dell'antica Svizzera, ma anche il punto di partenza di strade che portano nei cantoni di Zug, Zurigo e Argovia. Alla stazione di Lucerna fanno capo cinque linee ferroviarie provenienti da Basilea, Zurigo, Berna, Brünig e la linea del Gottardo. Inoltre da Lucerna, per mezzo di battelli a vapore, si possono raggiungere le stazioni di partenza per il Righi, il Pilatus, il Burgenstock, lo Stanserhorn.
Monumenti. - La chiesa dei Francescani, a tre navate, è la più antica delle parrocchiali conservatesi; nell'interno ha stucchi di A. e P. Castello (1626), e di Michael Schmuzer, un pulpito di N. Geisser (1628), altari del 1736. La chiesa di S. Leodegario a tre navate, opera del gesuita Jacob Kurrer da Ingolstadt (1633-1639), è nello stile del Rinascimento tedesco; le torri gotiche della sua facciata occidentale risalgono agl'inizî del sec. XVI: ha l'altar maggiore su disegno di N. Geisser e un dipinto del Lanfranco. Più importante è la chiesa dei gesuiti (1667-1678), su progetto di padre Christoph Vogler. Ha stucchi di H. Mayer, J. Heilratt e J. Rauch, un affresco nella vòlta è dei fratelli Pisoni da Lugano, all'altar maggiore un dipinto del Torriani da Mendrisio. Tra gli edifici profani meritano di essere ricordate alcune interessanti e graziose abitazioni private degl'inizî del sec. XVI fra cui la casa Corragioni d'Orelli (1505-1523) con vòlte gotiche a rete. Un soffitto in legno (siglato H. K., 1523) con decorazioni in stile Rinascimento, già nella sala del suo primo piano, si trova oggi nel Landesmuseum di Zurigo. La Göldlihaus (1524) offre nella facciata del cortile uno dei primi esempî svizzeri di architettura del Rinascimento. Deriva da modelli fiorentini il palazzo del podestà Lukas Schaub, oggi palazzo del governo, iniziato dal ticinese Domenico Solbicò de Ponte, con decorazioni plastiche dello scultore J. von Lyn. Il palazzo comunale (1599-1606) è in uno stile Rinascimento adattato al gusto locale; la torre fu elevata nel 1628. Dell'antica cinta della città restano alcune torri dei secoli XIV, XVI e XVIII. Pittoreschi i due ponti coperti che scavalcano obliquamente il fiume, con una serie di dipinti sotto la tettoia: il Kapellbrücke del 1454 e il Spreuerbrücke del 1566. Della decorazione della casa del podestà J. von Hertenstein, dipinta da Hans Holbein il Giovane (1517-18), non restano che pochi frammenti, salvati nel crollo della casa (1825), oggi nel Museo, dove sono raccolte specialmente pitture e sculture moderne. Prezioso documento dei primi del secolo XVI è la cronaca riccamente illustrata di Diebold Schilling, nella biblioteca civica di Lucerna.
Storia. - Il nucleo attorno a cui si formò la città fu il convento benedettino di S. Leodegario fondato nel sec. VIII dall'abate di Murbach in Alsazia. Il convento, retto da un priore dipendente dall'abate di Murbach, ebbe sino al 1291 la signoria feudale sulla città, mentre l'alta giurisdizione era esercitata dal langravio di Argovia e la bassa dai signori di Rothembourg.
Quando, verso il 1240, il passo del Gottardo acquistò grande importanza economica per il transito delle merci dai porti italiani ai mercati della Germania, Lucerna ne ricavò notevoli vantaggi commerciali e nuovi costumi, bisogni e cultura vi furono suscitati dal contatto con altri popoli. L'incipiente sviluppo borghese provocò ben presto desiderî d'indipendenza e di forme comunali, che portarono al rafforzamento dei poteri del Consiglio di fronte ai feudatarî e al conferimento di diritti all'assemblea dei cittadini. Il movimento d'emancipazione dal convento proseguì: nel 1277 re Rodolfo d'Asburgo riconosceva ai borghesi di Lucerna il diritto di ricevere feudi e nel 1281 accordava forza di legge agli statuti e alle consuetudini del comune.
Nel 1291 il convento di Murbach vendé i suoi diritti, che divenivano sempre più evanescenti, alla casa d'Asburgo la quale, avendo già il langraviato di Argovia e la signoria di Rothembourg, concentrò così nelle proprie mani la piena signoria feudale sulla città. Il duca Alberto riconobbe tutti i diritti di cui Lucerna aveva goduto anteriormente e cercò di favorirla concentrando in essa le dogane del Gottardo e promuovendone il commercio e l'artigianato, ma il processo di emancipazione subì sotto i nuovi signori un lungo arresto, fino a che, nel 1332, la città concluse un'alleanza con i tre cantoni di Uri, Schwyz e Unterwalden che nel 1291 si erano confederati. Nel trattato erano fatti salvi i diritti della casa di Asburgo e si diceva che l'alleanza era puramente difensiva, ma esso rafforzò l'autorità del Consiglio e fu il primo passo verso la separazione dall'Austria. Il conflitto fra la città, appoggiata dai confederati, e il duca d'Austria si trascinò per lungo tempo con varie vicende, finché la vittoria di Sempach (1386) assicurò a Lucerna la piena indipendenza. Della sua nuova posizione essa approfittò per estendere il suo territorio e far fiorire i commerci, mentre parecchi cittadini andati a studiare in Italia ne riportarono le influenze dell'Umanesimo e del Rinascimento. Allorché però in Europa divampò la Riforma, Lucerna rimase strettamente legata alla Chiesa di Roma e partecipò attivamente alle lotte religiose. All'interno poi, attraverso successive restrizioni poste all'acquisto della cittadinanza con pienezza di diritti politici, assunse sempre più un carattere aristocratico: questa tendenza sboccò nello statuto del 1773 che fissò a 29 il numero delle famiglie i cui membri potevano aspirare alle cariche supreme.
La severa vigilanza e anche talvolta le persecuzioni, a cui il governo spesso ricorse per conservare alla città il suo carattere di roccaforte del cattolicismo in Svizzera, non impedì l'infiltrarsi dalla Francia d' idee gianseniste e il diffondersi di simpatie verso l'idea della Chiesa di stato: quest'ultima fu propugnata con vigore in due opuscoli che raggiunsero notevole diffusione: il De Helvetiorum iuribus circa sacra (1768) di Felice Balthasar e le Reflexionen eines Schweizers (1769) di Valentino Meyer. Nel seno stesso del patriziato, poi, si andò diffondendo la filosofia illuminista e sorsero i sostenitori di un rinnovamento politico e costituzionale.
Le agitazioni che avvennero come contraccolpo della rivoluzione francese provocarono nel 1798 la caduta del regime aristocratico; si adunò un'Assemblea nazionale, ma sotto l'influenza francese dovette sciogliersi e la città fu incorporata nel nuovo stato unitario, la Repubblica Elvetica; tornò ad essere autonoma con l'atto di mediazione del 1803. La restaurazione del 1814 ristabilì il regime aristocratico: esso fu abolito con la costituzione cantonale del 1831, ma nel 1841 la tendenza conservatrice e cattolica riprese il sopravvento. Fu essa che spinse Lucerna a farsi centro dell'alleanza fra i sette cantoni cattolici (Sonderbund) contro gli altri protestanti: le truppe del Sonderbund furono battute da quelle federali e Lucerna fu da queste occupata il 24 novembre 1847. La sua costituzione fu riformata in senso democratico e da allora la città ha seguito le vicende politiche della Confederazione.
Bibl.: J. Businger, Die Stadt Luzern und ihre Umgebungen; A. L. Gassmann, Das Volkslied im Luzerner Wiggerthal und Hinterland, Basilea 1906; A. von. Liebenau, Chrarakterbildesr aus Luzern's Vergangenheit, voll. 2, Lucerna 1884-1891; T. v. Liebenau, Das alte Luzern, Lucerna 1881.
Cantone di Lucerna.
Confina a N. con il cantone di Argovia, a E. con quelli di Argovia, Zug e Schwyz, a S. con quelli di Unterwalden e Berna. Il cantone di Lucerna comprende tutto un sistema di vallate disposte a raggiera intorno al capoluogo, Lucerna. Nella parte settentrionale del cantone si estende una serie di colline con direzione SE.-NO., separate da lunghe vallate (della Suhr, della Wigger, ecc.). Nella parte nord-orientale, presso il cantone di Argovia, è il Lindenberg. Nella parte meridionale del cantone s'innalzano due importanti catene di montagne separate dalla Piccola Emme; la catena più occidentale (Schratten 2040 m.; Beichlen 1773 m.) continua a N. della Weissemme con una serie di colline; in quella orientale si distinguono due gruppi uno a S. (Feurstein 2043 m., Schimberg 1821 m.) e l'altro a NE. (Bramegg e Pilatus) separati dall'Entlen.
Il clima è rigido nella parte meridionale più elevata, più mite nella parte settentrionale e particolannente sulle rive del lago dei Quattro Cantoni, ai piedi del Righi. La quantità delle precipitazioni aumenta procedendo da N. verso S., ma è dappertutto superiore ai 1000 mm. annui. Tra i venti che soffiano nel cantone va ricordata la tramontana, che porta il tempo chiaro e freddo, il föhn che si fa sentire particolarmente nel distretto di Lucerna, e il vento di SO., che porta la pioggia. Il cantone è ricco di acque correnti e di laghi, tra i quali quelli di Sempach e di Baldegg; una parte del lago dei Quattro Cantoni, del lago di Zug e del lago di Halwill rientra nel territorio del cantone di Lucerna.
La popolazione del cantone è cattolica; essa ha subito un rapido e costante aumento; nel 1900 vi erano 146.519 ab.; nel 1920, 177.073; nel 1930, 189.391, con una densità di 127 ab. per kmq.
Benché l'industria abbia un notevole sviluppo in tutto il cantone, l'agricoltura vi occupa ancora un posto importante, ma la coltura dei cereali è oggi in diminuzione rispetto alla coltivazione delle piante da foraggio e all'arboricoltura.
Nell'Entlebuch vi sono vaste foreste e buoni pascoli; l'economia degli abitanti è essenzialmente alpestre; essi vivono dell'allevamento del bestiame, e l'industria del latte è la loro principale risorsa. Nel resto del cantone, gli abitanti si occupano di tutti i rami dell'economia rurale; l'industria del latte e l'allevamento del bestiame dànno buone rendite, come pure la coltivazione degli alberi da frutto. Nel distretto di Lucerna l'industria predomina: Kriens, dove è un' importante fabbrica di macchine, ed Emmenweid sono i centri industriali più importanti. Nelle valli della Suhr e della Wina l'industria del tabacco, nella valle della Wigger quella della filatura e tessitura del cotone. L'industria alberghiera è fiorente a Lucerna e nelle località costiere del lago dei Quattro Cantoni. Il commercio è facilitato da una fitta rete di strade e ferrovie che attraversano il cantone convergendo nel capoluogo.
I centri principali dopo Lucerna sono: Kriens (7200 ab.), Sursee (3000 ab.), Wolhusen (2400 ab.), Hochdorf (3200 ab.), Willisau (1700 ab.).
Storia. - Si aggregò il 13 novembre 1332 ai tre cantoni di Uri, Schwyz e Unterwalden (Waldstätten) (che unendosi nel 1291 avevano formato il primo nucleo della Confederazione), mentre esso era ancora sotto la signoria del duca d'Austria. La sua completa indipendenza da quest'ultimo non fu riconosciuta che nel 1386 dopo la vittoria di Sempach.
Il governo del cantone era nelle mani dell'aristocrazia cittadina, il che causò più volte sanguinose rivolte degli abitanti della campagna. Come conseguenza dell'attiva politica estera che la città perseguiva, dettata spesso da cupidigia per il danaro che i potentati di Europa versavano per ottenere il permesso di arruolare truppe, talvolta non si mostrarono sufficienti gli arruolamenti volontarî dei mercenarî, ma si dovette ricorrere a leve obbligatorie. Così avvenne nel 1513 per sostenere le guerre combattute in Lombardia per conto di Massimiliano Sforza, ma la campagna si ribellò esigendo che anche a essa fossero devolute, almeno in parte, le somme versate dalle potenze straniere e fossero puniti coloro che avevano arruolato truppe per conto della Francia, con la quale il cantone era in guerra. Cinquemila contadini s'accamparono minacciosi attorno alla città di Lucerna e ottennero alcune soddisfazioni, ma un'altra insurrezione che fu tentata l'anno seguente, venne soffocata nel sangue.
Il cantone perdette la sua autonomia durante la Repubblica Elvetica (1798-1803) di cui divenne un distretto: anche in questo periodo la campagna, sfavorevole al nuovo regime, si levò contro la città governata dalla borghesia liberale. Con l'atto di mediazione del 1803 riebbe l'antica autonomia e ne furono fissati i confini che mantiene tuttora. Nel 1847 esso formò il centro dell'alleanza del Sonderbund, sciolta nell'anno stesso dalle truppe federali comandate dal gen. Dufour. Da allora il cantone ha proseguito nella sua vita autonoma nell'ambito della Confederazione.
Bibl.: T. v. Liebenau, Heimathkunde für den Kanton Luzern, voll. 6, Lucerna 1867-1883; K. Pfyffer, Der Kanton Luzern, voll. 2, 1858-1859; id., Geschichte d. Stadt u. Kanton Luzern, voll. 2, Lucerna 1861.