Berio, Luciano
Bèrio, Luciano. – Musicista (Oneglia 1925 – Roma 2003). Nato in una famiglia di musicisti (il padre e il nonno erano organisti), studia al Conservatorio di Milano sotto la guida di G. F. Ghedini ed è allievo di L. Dallapiccola a Tanglewood (1951). Frequenta i corsi estivi di Darmstadt e si avvicina alla musica elettronica, fondando lo Studio di fonologia musicale della RAI di Milano con B. Maderna (1954). Dal 1974 al 1980 dirige il dipartimento di elettroacustica dell’IRCAM (Institut de recherche et coordination acoustique/musique) di Parigi e nel 1987 fonda a Firenze il Centro tempo reale (ricerca, produzione e formazione nel campo della musica elettronica). Nel 2000 viene nominato Presidente dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia. Nel suo vasto catalogo trovano spazio brani di musica elettronica (Mimusique, 1953; Thema (Omaggio a Joyce), 1958), lavori teatrali (Allez-hop!, 1959; La vera storia, 1981; Un re in ascolto, 1984; Outis,1996), musica per orchestra (Bewegung, 1971; Ekphrasis – continuo II, 1996), brani vocali (Chamber Music, 1953; Epifanie, 1961;Sinfonia, 1968, per otto voci e orchestra) e musica da camera. Un discorso a parte meritano le quattordici Sequenze composte tra il 1958 ed il 2002, innovativi studi volti a sondare i limiti tecnici e le peculiarità timbriche di diversi strumenti solisti; alcune Sequenze sono state rielaborate per insiemi strumentali, dando vita ai sette Chemins composti tra il 1964 ed il 1996. Le ricerche relative alla musica popolare (da cui hanno avuto origine i celebri brani vocali intitolati Folk Songs, 1964) e la collaborazione con poeti come E. Sanguineti e I. Calvino rappresentano alcuni dei momenti più significativi dell’itinerario intellettuale di un compositore che ha saputo confrontarsi con la cultura del suo tempo rielaborando la tradizione musicale europea. Tra gli ultimi lavori si ricordano l’opera Cronaca del luogo (1999), Interlinea (2000) per pianoforte, il nuovo finale per la Turandot di Puccini (2002), il brano corale E si fussi pisci (2002), Sequenza XIV per violoncello (2002) e Stanze (2003) per baritono, coro e orchestra.