PISTOI, Luciano. –
Nacque a Roma il 30 gennaio 1927 da Silvio, ferroviere, e da Concetta Parri, originari entrambi della Toscana. A Torino, dove la famiglia si era trasferita, frequentò il ginnasio al collegio S. Giuseppe, che abbandonò, e lo studio del futurista Pippo Oriani, dove si accostò alla pratica della pittura.
Divenuto militante del Partito comunista italiano (PCI), partecipò alla Resistenza e nell’inverno 1944-45 fu arrestato per volantinaggio e rinchiuso nel riformatorio Ferrante Aporti, poi, maggiorenne, alle Carceri nuove, dove lesse il volume di Cesare Brandi su Giorgio Morandi e strinse duratura amicizia con Mario Merz, suo compagno di cella. Con lui frequentò in seguito lo studio di Mattia Moreni (1946-48).
Nel 1947 sposò la storica dell’arte Mila Leva, da cui ebbe un figlio, Pablo (scomparso nel 1983) e prese a lavorare nella redazione piemontese de L’Unità, prima come correttore di bozze poi dal 1950 al 1957 in qualità di critico d’arte. Sotto la direzione di Luciano Barca divenne responsabile della terza pagina dell’edizione nazionale, prendendo posizione nella querelle tra astratto e figurativo in favore del cubo-realismo. Pur rimanendo nel PCI, nel 1956 sottoscrisse con Italo Calvino, Diego Novelli e altri intellettuali torinesi un documento di dissenso per l’invasione sovietica dell’Ungheria. Contemporaneamente, organizzò presso la galleria Mastarone di Torino una mostra di Fillia, entrando in contatto con il mondo del collezionismo. In seguito alla condirezione della galleria Il Prisma con Filippo Scroppa e alla lettura del volume Kn (1935) di Carlo Belli, si aprì all’astrattismo.
Con Leopoldo Bertolé, Benedetto Dalmastro e altri collezionisti fondò nel 1957 Notizie – Associazione arti figurative, per promuovere le nuove tendenze artistiche attraverso la pubblicazione del periodico omonimo, diretto inizialmente da Elio Benoldi e Pistoi, e la realizzazione di progetti espositivi tra i quali la mostra dedicata a Wols (Alfred Otto Wolfgang Schulze), ospitata allo studio di Franco Garelli a Torino (1957), e «Tre nuovi pittori aformali: Mario Merz, Piero Ruggeri, Sergio Saroni» alla galleria Il Milione di Milano (1957). Il periodico divenne presto la palestra di una nuova generazione di critici militanti, in cui si distinsero Carla Lonzi, Enrico Crispolti, Paolo Fossati, Gillo Dorfles, Cesare Vivaldi, Nello Ponente, che svilupparono un ampio dibattito sul rinnovamento linguistico dell’astrattismo e dell’informale attraverso la rilettura del secondo futurismo. Le Edizioni Notizie pubblicarono inoltre nel 1958 la traduzione del Rapport sur la construction des situations (1957) di Guy Debord, documento preparatorio per la nascita dell’Internazionale situazionista. Il testo era introdotto da Giuseppe Pinot-Gallizio, tra i primi artisti a esporre nella galleria aperta dall’associazione a Torino in via Carlo Alberto nel 1958 e nel 1959 trasferita in piazza Cesare Augusto. Quello stesso anno Pistoi conobbe, attraverso Garelli e Franco Assetto, il critico Michel Tapié, patrocinatore dell’art autre, con il quale avviò un programma espositivo teso, da una parte, a promuovere giovani emergenti della scena italiana, dall’altra, a far conoscere i protagonisti più significativi della ricerca internazionale. Tra i primi si ricordano: Antonio Carena, presentato da Albino Galvano e Pistoi anche alla galleria La Medusa di Roma nel 1959; Lucio Fontana, con un’ampia antologica curata da Crispolti (1959); Sergio Vacchi e Carla Accardi (1959). Tra i secondi: il gruppo giapponese Gutai, per la prima volta in Europa (1959); Sam Francis della Scuola del Pacifico; Mark Tobey (1960), Jean-Paul Riopelle, Asger Jorn del gruppo CoBrA (1961), Henri Michaux (1962), Antoni Tàpies (1963).
Se l’antologica di Jean Fautrier del 1960 precedette di poco il Gran premio della XXX Biennale di Venezia, la mostra «Sculture di Nevelson - Dipinti di Twombly» (1962) registrò in tempo reale l’evolversi della ricerca oltre l’informale. Seguirono la rassegna «Arte nuova» a Palazzo Graneri (Torino, 1959) dedicata alla produzione artistica statunitense del dopoguerra, le mostre presso l’Accademia filarmonica letteraria di Alba dedicate a Kazuo Shiraga, Gallizio, Shigeru Onishi, Norman Bluhm, Cy Twombly, Tàpies, e al palazzo della Società promotrice di belle arti al Valentino «L’incontro di Torino: pittori d’America, Europa e Giappone» (1962). Quest’ultima esposizione prendeva le distanze dall'articolo di Francesco Arcangeli Ultimi naturalisti (Paragone, V (1954), n. 59, pp. 29-43) e dal tachisme francese, per scommettere sull’emergente color field painting statunitense e su un più controllato linguaggio astrattista. Tale posizione critica fu ribadita dalla collettiva «Accardi, Castellani, Festa, Kounellis, Schifano» del 1963, che avanzò un confronto tra la ricerca analitica milanese e la pop art romana promossa da Gian Enzo Sperone; dalla doppia personale «Kenneth Noland - Frank Stella» del 1964 e dalle personali di Piero Manzoni (1966), Fausto Melotti (1968), Jesús Rafael Soto e Mario Nigro (1969). Sul piano delle nuove proposte si distinsero, tra il 1965 e il 1967, le mostre di Giulio Paolini e Luciano Fabro, che contribuirono al configurarsi del nuovo clima poverista. Come già accaduto nel 1958 con Mino Rosso e Luigi Spazzapan, Pistoi portò contemporaneamente l’attenzione su autori storici come René Magritte (1965) e Giacomo Balla (1967), con l’intento di riconnettere le nuove ricerche alla lezione delle avanguardie del primo Novecento, superando le barriere tra astrazione e figurazione, passato e attualità. Da qui l’idea di riunire opere di artisti da museo con quelle di giovani scelti da Notizie tra i 'maestri di domani', come Gallizio, Fabro e Paolini.
La nuova sede della galleria in via Assietta fu inaugurata nel 1968 dalla mostra «Esperienze dell’astrattismo italiano 1930-1940», accompagnata da documenti e interventi critici in catalogo e dal supplemento allo stesso La musa astratta di Carlo Belli. Tra le personali si ricordano quelle di Francis Picabia (testo di Maurizio Fagiolo, 1969), Jean Arp (1970) e nel 1971 la prima personale italiana, dopo un decennio di assenza dalla scena artistica europea, di Salvatore Scarpitta, ordinata con lo Studio C di Brescia e curata da Germano Celant. Un importante riconoscimento alla qualità del lavoro intrapreso da Notizie venne dalla GAM (Galleria civica d'Arte Moderna e contemporanea) di Torino, che chiamò Pistoi a realizzare le retrospettive di Fontana (1970) e Picabia (1974) e «Pinot-Gallizio e il laboratorio sperimentale di Alba» (catalogo di Mirella Bandini, 1974). Nel frattempo la sede della galleria si era spostata in via S. Maria (1973), finché Pistoi la chiuse per trasferirsi nel 1975 a Roma con Eva Menzio e il figlio Francesco, avuto da lei nel 1972.
Nella capitale avviò una decennale collaborazione con la libreria-galleria dell'Oca di Luisa Laureati (1975-88). Le prime iniziative furono una mostra e un incontro su Fausto Melotti e la presentazione di Francis Picabia, un libro di Olga Mohler delle Edizioni Notizie (1975). Due i campi d’esplorazione di Pistoi a Roma. Il primo fu il recupero della Scuola romana tra le due guerre, con mostre di: Mino Maccari (1976); Filippo de Pisis (1977, 1981), che prepararono la retrospettiva di Palazzo Grassi del 1983, al cui allestimento Pistoi collaborò attivamente, nonché la pubblicazione nel 1991 del catalogo generale dell’opera dell’artista firmato da Giuliano Briganti; Ferruccio Ferrazzi (presentata da Lorenza Trucchi e Mario Quesada, 1982); Antonio Donghi (curata da Pistoi con la galleria Eva Menzio di Torino, testo di Antonello Trombadori, 1983); Antonio Maraini (1988). Il secondo fu un’emergente generazione di artisti che tornava a confrontarsi con il disegno e la pittura, indagata attraverso le collettive «Scatola» del 1976 (con Pablo Echaurren, Gino Marotta e altri), «Boetti - Paolini - Salvo» del 1979 e le personali di Concetto Pozzati (testo di Giulio Carlo Argan), Jean Michel Folon (1975); Sandro Chia (1978), Enzo Cucchi (1980), Dieter Kopp (testo di Giorgio Agamben, 1985), Luigi Ontani (1986).
Nel 1982 Pistoi aprì un fronte espositivo in Toscana, a Radda in Chianti, presso il Castello di Volpaia, proprietà vinicola di Raffaello Stianti. In collaborazione con artisti, collezionisti, galleristi e critici, che sentiva vicini alla propria sensibilità, Pistoi ideò e realizzò una rassegna tematica a cadenza annuale, dove sperimentò la collocazione di opere contemporanee in spazi connotati storicamente e non convenzionali. L’attenzione al nuovo o a ciò che di nuovo si può riconoscere nel passato ispirò l’impegno di Pistoi a Volpaia, dove accostò sistematicamente maestri storici e giovani emergenti sostenuti da lui o da una nuova generazione di critici italiani, che enumerava, tra gli altri, Renato Barilli, Achille Bonito Oliva, Maurizio Calvesi, Carolyn Christov-Bakargiev, Laura Cherubini, Giacinto Di Pietrantonio, Mauro Pratesi, Pier Carlo Santini, Tommaso Trini, Angela Vettese, con i quali sperimentò progetti improntati a un’idea di trasversalità e nomadismo culturale. Le prime due edizioni di Volpaia ebbero carattere monografico e si svolsero unicamente nella Commenda (Ardengo Soffici: lavori per affresco, 1982; Magnelli in Toscana, 1983), ma già l’edizione del 1984 comprendeva, oltre alla personale di Alberto Magri, una collettiva presentata da Vanni Bramanti, «Le città del mondo», e una mostra dedicata agli «Ultimi Afro» curata da Pistoi e Paolo Sprovieri, con cui, quello stesso anno, collaborò all’organizzazione della VI Biennale dell'antiquariato SIMA a Venezia. La rassegna del 1985, dal titolo Festa dell’arte, si allargò a tutti gli ambienti di Volpaia, coinvolgendo, oltre Pistoi, 32 galleristi, accompagnati in catalogo da un excursus di Briganti sul mercato dell’arte in Italia. L’edizione successiva, che comprendeva due collettive, «1986» e «New polverone» curate, rispettivamente, da Pistoi e Corrado Levi, vide la realizzazione dell’installazione di Paolini Tout ce qu'il y a de beau en Italie, seguita da Il cielo e dintorni dello stesso artista, che s’inserì nel confronto generazionale messo in atto dall’edizione del 1988, mentre Piero Gilardi firmò l'opera Vigna interattiva in gommapiuma per la rassegna Inverosimile del 1990. Nel 1991, in contemporanea alla manifetazione di Volpaia, furono aperte mostre in vicine cantine e cascinali, ispirando la rassegna Arte all’Arte progettata da Pistoi e dall’associazione Arte Continua (1996-2005).
Nel frattempo, unitosi ad Annie Ratti, da cui aveva avuto due figli (Viva, 1984; Sebastiano, 1989), Pistoi portò a compimento una nuova sfida: la fiera alla Fortezza da Basso di Firenze per il Progetto Firenze per l’arte moderna, teso a rilanciare il mercato dell’arte di qualità in Italia. La manifestazione fu ideata e diretta da Pistoi nel 1988, selezionando le gallerie partecipanti e completando la fiera con una mostra monografica. La connotazione commerciale assunta invece dalla manifestazione lo costrinse a prenderne le distanze, in favore di un nuovo progetto di lavoro con Rosa Sandretto alla galleria Rocco 6 di Torino, che lo impegnò dal 1990 al 1992 (Piacentino Mochetti Alviani, 1990; Nigro Accardi, 1991; Accardi, 1992), e dell’impegno a Volpaia (1993-94).
Morì nella casa di Santa Maria Novella, nei pressi di Radda in Chianti, nella notte tra il 18 e il 19 febbraio 1995.
Fonti e Bibl.: S. Vertone, Galleristi: L. P., in Il giornale dell’arte, VI (1988), 60, pp. 110 s.; A. Lugli, L. P., l’uomo che guarda al futuro ha lo sguardo lieto, in Il giornale dell’arte, Torino, X (1992), 98, pp. 50 s.; Le gallerie d’arte a Torino, 1950-1970: nascita di una capitale artistica, in Un’avventura internazionale. Torino e le arti 1950-1970 (catal., Rivoli), a cura di I. Gianelli, Milano 1993, p. 124 s., 129, 137, 142, 147, 150, 158 s., 160, 165-168, 171, 180; M. Novelli, Pistoi amico dell’astrattismo, in La Repubblica, 20 feb. 1995; F. Fanelli, L. P., ultime notizie, in Il giornale dell’arte, XIII (1995), 131, p. 49; L. cherubini, − a + a (L. P.), in Arte all’arte 10 (catal., Toscana), Prato 2005, pp. 64-73; F. Fanelli, Il mercante è il consigliere del principe, Torino 2005; M. Bandini - M. C. Mundici - M. T. Roberto, L. P.: inseguo un mio disegno, Torino 2008.