lucido
È la qualifica di un corpo che " riflette la luce ". Nel senso proprio di " lucente ", " splendente ", è detto del metallo della spada lucida e aguta posta in mano a s. Paolo (Pg XXIX 140), e di quello della metaforica moneta - la fede - che D. dichiara di avere sì lucida e sì tonda, / che nel suo conio nulla mi s'inforsa (Pd XXIV 86): " sine aliqua rubigine " chiosa Benvenuto, mentre il Buti si attiene più al valore traslato dell'espressione: " cioè sì chiara, senza dubbio alcuno ". Ancora nello stesso significato, l. appare in Pd II 32 nube... / lucida, spessa, solida e pulita, / quasi adamante che lo sol ferisse.
Più attenuata sarà la luce riflessa dal legno lucido di Pg VII 74 (l'ebano, secondo alcuni; ma se per legno s'intende la " lychnite " [cfr. Petrocchi, ad l., e la voce Legno] converrà pensare a una luminosità più intensa); più vivida invece quella del corpo di Pg XV 69 (Quello... ineffabil bene [Dio] / ... così corre ad amore / com'a lucido corpo raggio vene), in cui alcuni vedono un generico " corpo di levigata superficie et atta a rifletter luce " (Lombardi; Andreoli, Scartazzini-Vandelli, Chimenz, che parla di corpi che " non assorbono la luce ", ecc.), altri alludono specificamente a uno specchio (Benvenuto, Serravalle, Cesari); cfr. infatti, per il concetto, Cv III VII 3-4, e al § 10 la imagine de le corpora in alcuno corpo lucido si ripresenta, sì come ne lo specchio.
Ancora più splendenti, vere e proprie fonti di luce, e quindi " luminosi ", sono i cari e lucidi lapilli, gli spiriti " clari et gloriosi " (Benvenuto) che, quali pietre preziose, ‛ ingemmano ' il cielo di Giove (Pd XX 16: sono quelli che " di sopra aveva chiamati ‛ rubinetti ' " [XIX 4], osserva il Daniello).
Significa invece " trasparente ", " traslucido ", in Cv III IX 8, riferito all'acqua (o alla parte, secondo la '21; la lezione adottata dalla Simonelli - la forma, che nel mezzo transparente non pare, [quivi pare] lucida e terminata - non sembra accettabile) contenuta ne la pupilla de l'occhio, la quale, essendo lucida e terminata - quasi come specchio, che è vetro terminato con piombo -, consente il formarsi dell'immagine.