LUCIDO
. I lucidi, o creme, da scarpe (fr. cirages, crèmes de brillantage; sp. betunes para calzado; ted. Schuhwichse; inglese blackings) sono preparazioni destinate a essere applicate sui cuoi per dar loro lucentezza, morbidezza e un po' d'impermeabilità. Vennero in uso verso la fine del sec. XV, col diffondersi dei cuoi anneriti per la fabbricazione delle calzature: furono prima composti di nero, melasso e acido (lucidi propriamente detti); poi, per una migliore preservazione dei cuoi, di sostanze cerose emulsionate con solventi volatili o saponificate (creme o paste).
Lucidi propriamente detti. - Le materie prime generalmente usate per la fabbricazione di questi prodotti sono: coloranti neri, acido solforico, alcune materie zuccherine o gommose, olî e grassi. Il colorante serve a tingere il cuoio: è generalmente nero animale, nero fumo o nero artificiale; l'acido solforico dovrebbe amplificare la colorazione nera e favorire la penetrazione nel lucido nel cuoio, assicurare al preparato per la sua igroscopicità una consistenza pastosa conveniente; le materie zuccherine (zucchero, melasso, sciroppo) o gommose (gomma arabica) servono a neutralizzare l'azione caustica degli acidi e ad assicurare una certa impermeabilizzazione del cuoio; le materie grasse aiutano anch'esse l'impermeabilizzazione, e assicurano morbidezza al cuoio. É da osservare tuttavia che, nonostante che i componenti risultino scelti per dare il maggior effetto utile possibile, i lucidi che ne derivano in pratica portano a inconvenienti, che ne spiegano il progressivo decadimento. La presenza in essi dell'acido solforico e la scarsa percentuale di materie grasse o ceroidi (spesso per economia sostituite da glicerina) predispongono al corrodimento del cuoio. Inoltre, l'acido solforico non preserva dall'umidità. Si è cercato di neutralizzare l'acido libero con carbonato alcalino terroso o con calce, ma il prodotto è risultato sensibilmente più costoso, e non tale ancora da farsi preferire alle creme.
La preparazione moderna dei lucidi si compie miscelando la materia zuccherina con acido solforico, finché la prima non si caramellizza e carbonizza parzialmente, dando una materia vischiosa nera; si aggiunge poi la materia colorante nera, poi materie inerti di riempimento (argilla, ecc.) e la materia grassa, o succedanei; dopo qualche tempo, quando la massa è perfettamente omogenea, si aggiunge dell'acqua, si riscalda, e si lamina.
Creme o paste. - Si distinguono in creme all'essenza, all'acqua o miste. Le creme all'essenza sono soluzioni di materie cerose in solvente volatile, addizionate di colorante. Le materie cerose sono costituite generalmente da cera d'api, di carnauba, da cera del Giappone, paraffina, ozocherite, ceresina: esse devono distendersi sul cuoio in strato sottile e preservarlo e, per effetto della spazzolatura, dànno al cuoio stesso una particolare lucentezza; il solvente volatile è costituito dalle diverse essenze di trementina e succedanei (spirito bianco, benzolo di lignite, tetralina extra, ecc.): esso facilita la diluizione, stratificazione delle materie cerose e talvolta (trementina) anche contribuisce a dar lucentezza al cuoio; la materia colorante è costituita da colori d'anilina, insolubili nell'acqua, che dànno bella tinta in piccolissima quantità. Le creme all'essenza si preparano, secondo il metodo più in uso, fondendo le cere in apposito recipiente; aggiungendo il colorante nella massa rimossa; e quando il tutto è omogeneo, raffreddando e aggiungendo il solvente.
Le creme di saponificazione o creme all'acqua sono emulsioni di sostanze cerose come quelle cui si è accennato (escluse le minerali) in soluzioni di carbonati alcalini, addizionate di coloranti. Si fabbricano fondendo le cere, aggiungendo la sostanza colorante, quindi una soluzione di carbonato di soda e scaldando fino all'ebollizione agitando.
Le creme miste sono preparate aggiungendo alle creme per saponificazione dei solventi volatili, come l'essenza di trementina e simili.
In confronto ai vecchi lucidi, le creme, che si adattano alla lucidatura di cuoi colorati, oltre che neri, sono di costo più alto: però, se preparate con adatte materie prime e con buona lavorazione, producono un brillante permanente e sono insensibili all'azione dell'acqua (specie le creme all'essenza) assicurando una buona conservazione delle calzature. Inoltre la lucidatura si ottiene con minor quantità di prodotto.
La produzione di creme e lucidi per calzature fu iniziata in Italia verso il 1916. Da allora essa si è notevolmente sviluppata; e oggi è praticata in grandi e ottimamente attrezzati stabilimenti industriali. Le fabbriche sono distribuite nelle diverse regioni di Italia e sommano in tutto a circa 40. Le più importanti risiedono in Lombardia e in Liguria.