ROMIER, Lucien (XXX, p. 89)
Con la disfatta del 1940 il R. dal giornalismo politico passò alla politica vera e propria, facendosi anch'egli corifeo della "rivoluzione nazionale" annunciata da Pétain. Nominato, nel gennaio 1941, al Consiglio nazionale, il 23 febbraio venne distaccato in missione presso il maresciallo per collaborare alla redazione della Carta del lavoro. Ministro di stato dal 12 agosto 1941, e ascoltato consigliere personale di Pétain, a lui tocca una responsabilità preponderante nella decisione del processo di Riom; caduto successivamente in disgrazia, dovette il 30 dicembre 1943 lasciare il governo.
Morì pochi giorni dopo a Vichy (5 gennaio 1944); è stata pubblicata postuma (1948) L'ancienne France des origines à la révolution, che però non ha più la vigoria delle precedenti opere storiche.