PISONE, Lucio Calpurnio (L. Calpurnius L. f. Piso Frugi)
Tribuno della plebe nel 149 a. C., fece votare la lex Calpurnia de pecuniis repetundis, per cui si istituì il primo tribunale permanente (quaestio perpetua), formato di senatori, e che mirava non solo a difendere i popoli soggetti dagli abusi, ma anche a rafforzare il controllo del senato sui governatori provinciali. Pretore nel P. avrebbe combattuto con sorte avversa nella guerra servile in Sicilia, in cui poi fu impegnato da console, nel 133, con successo: prese Morgantia e assediò Enna. Fu deciso oppositore di C. Gracco e soprattutto della sua legge frumentaria; censore nel 120. Fu anche scrittore di annali, che dalle origini di Roma arrivavano ai suoi tempi; li adoperarono fra gli storici Livio e Dionisio; in essi, come nella vita politica, P. si dimostrò contrario al nuovo spirito che si diffondeva in Roma ed esaltò il buon tempo antico.
Bibl.: F. Münzer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 1392 segg.; Suppl. III, coll. 230-31; Drumann-Groebe, Geschichte Roms, II, Lipsia 1902, pp. 66-67, 541; cfr. Münzer, in Rhein. Museum, LXI (1906), p. 23; L. Pareti, in Archivio stor. per la Sicilia orientale, XVI-XVII (1919-20), p. 244 segg.; id., in Riv. di filologia, n. s., V (1927), p. 59. Per la lex Calpurnia, v. P. Fraccaro, in Rendiconti dell'Ist. lombardo, LII (1919), p. 335 segg.; W. Scott Ferguson, in Journal of Roman Studies, XI (19231), pp. 86-100; G. De Sanctis, Storia dei Romani, IV, i, Torino 1923, pp. 524-525. Per gli Annali, v. H. Peter, Historic. roman. reliquiae, 2ª ed., I, Lipsia 1914, pp. clxxi-cxcii, 120-38; A. Rosenberg, Einleitung und Quellenkunde zur römischen Geschichte, Berlino 1921 pp. 129-131; G. Mancini, in Not. scavi, 1921, pp. 132-133.