Metello, Lucio Cecilio
Personaggio della storia romana. Appartenente a illustrissima famiglia plebea, fu tribuno della plebe nel 49 a.C., all'inizio della guerra civile tra Cesare e Pompeo (Cic. ad Att. X IV e VIII).
Si rese noto per aver opposto resistenza a Cesare quando questo, giunto a Roma, volle impadronirsi dell'erario pubblico custodito sotto la rupe Tarpea. Cesare riuscì a stroncare il coraggio di M. soltanto scacciandolo con la violenza; e l'anno successivo costrinse il valoroso tribuno ad abbandonare l'Italia (Cic. ad Att. XI VII).
Il rumore provocato dalla porta del tesoro nel momento in cui Cesare e i suoi la spalancarono per effettuare il saccheggio è descritto da Lucano in Phars. III 154 ss. " tunc rupes Tarpeia sonat magnoque reclusas / testatur stridore fores; tunc conditus imo / eruitur templo multis intactus ab annis / Romani census populi ".
Tale immagine è ripresa da D. nella terzina al cui verso finale ricorre il nome di M., in Pg IX 138 non rugghiò sì né si mostrò sì acra / Tarpëa, come tolto le fu il buono / Metello, per che poi rimase macra, per indicare con una similitudine quanto fosse dura ad aprirsi la porta del Purgatorio, simboleggiante l'accesso alla via della purificazione.
Il nome di M. ricorre anche in una variante, sostitutiva di Marcel(lo), in Pg VI 125 e un Metel diventa / ogne villan che parteggiando viene, ma qui il riferimento a C. Claudio Marcello (v.) è sicuro: cfr. Petrocchi, Introduzione 195.