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Catilina, Lucio Sergio

di Giorgio Scichilone - Enciclopedia machiavelliana (2014)
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Catilina, Lucio Sergio

Giorgio Scichilone

C. (108-62 a.C.) deve la sua fama alla ‘congiura’ che avrebbe ordito contro la Repubblica romana. Questo evento è ripreso da M. nel capitolo Delle congiure, il più lungo dei Discorsi (III vi). Il tema era delicato, entrava nel vivo della storia e della attualità fiorentina (si pensi all’episodio cruciale della congiura dei Pazzi (→), nel 1478, che spianò la strada al pieno dominio di Lorenzo de’ Medici), non senza forti implicazioni autobiografiche, dato che M. stesso fu accusato, nel febbraio 1513, di avere congiurato contro i Medici, di nuovo signori di Firenze. Interessante è la menzione esplicita di Sallustio (→), non solo perché lo storico romano ne emerge come una delle fonti predilette dall’autore dei Discorsi, ma anche come riprova di un’ampia ricezione nella cultura del tempo («Ciascuno ha letto la congiura di Catilina scritta da Sallustio»).

Per M. la congiura di C. rientra fra gli esempi di quelle perpetrate «contro alla patria», differenza essenziale rispetto a quelle fatte contro un principe, poiché la libertà garantita in una repubblica consente, a chi aspiri alla tirannide, una maggiore possibilità di tessere le proprie trame. C. infatti, nonostante il suo disegno criminale fosse stato scoperto, «non solamente stette in Roma ma venne in Senato, e disse villania al Senato ed al Consolo; tanto era il rispetto che quella città aveva ai suoi cittadini». E se non ci fossero state prove certe, come le lettere che dimostravano l’intrigo eversivo, la Repubblica non avrebbe potuto procedere contro i congiurati. Più rapido è l’accenno a C. in Discorsi I x: qui, in una sola battuta, M. accosta il patrizio ribelle a Giulio Cesare, «dissipatore» della Repubblica romana. Lapidariamente, M. mette a confronto il giudizio degli storici sul vinto Catilina e sul vittorioso Cesare: «Ma chi vuole conoscere quello che gli scrittori, liberi, ne direbbono, vegga quello che dicono di Catilina».

Vedi anche
Gaio Giulio Césare (lat. C. Iulius Caesar). - Generale romano, triunviro, dittatore (Roma 100/102 - ivi 44 a. Cesare, Gaio Giulio). Nato da nobile famiglia romana, fu bandito da Silla; prestò servizio nelle province dell'Asia Minore tra l'81 e il 78, fu questore nel 70, edile nel 65, pontefice massimo nel 63, pretore in ... Marco Licinio Crasso (lat. M. Licinius Crassus Dives). - Uomo politico romano (114 circa - 53 a. Crasso, Marco Licinio); figlio di P. Licinio Crasso, Marco Licinio, console nel 97, visse una giovinezza austera e laboriosa. Divenne presto un principe del foro; sfuggito alla reazione di Cinna e Mario, partecipò alla ripresa ... Roma Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,36 km2 con 2.872.800 ab. nel 2018). ● Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato già alla mente degli antichi, ma le soluzioni da essi offerte non reggono alla critica ... Antònio, Gaio, soprannominato Ibrida Antònio, Gaio (lat. Caius Antonius), soprannominato Ibrida (lat Hybrĭda). - Figlio dell'oratore Marco Antonio e zio del triunviro omonimo. Partigiano di Silla, si arricchì con le proscrizioni derivandone noie giudiziarie e la nota censoria (70 a. C.). Pretore (66) e console (63), combatté e sconfisse ...
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  • LORENZO DE’ MEDICI
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    Politico romano (n. 108 ca.-m. 62 a.C.). Di famiglia patrizia, fu pretore nel 68 a.C., governatore della provincia d’Africa. Dopo aver tentato invano di accedere al consolato (66 e 64), decise di crearsi un partito personale che facesse leva sullo scontento delle masse e dei nobili caduti in disgrazia. ...
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    Uomo politico romano. Nato intorno al 108 a. C. da famiglia patrizia, piuttosto povera, ambizioso, si fece notare durante la dittatura sillana. Poi, pretore nel 68, tentò invano per il 65 e per il 63 di accedere al consolato. Dopo l'ultima sconfitta, sollecitato dagli avversari di Pompeo, sconfitti ...
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    Enciclopedia Dantesca (1970)
    (Catellina) Clara Kraus , Personaggio della Roma repubblicana (n. verso il 108 - m. in battaglia a Campo Piceno, presso Pistoia, nel 62 a.C.) al cui nome è legata la congiura contro lo stato (63-62) sventata da Cicerone - che attaccò direttamente C. in senato pronunciando la prima delle quattro celebri ...
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    Enciclopedia Italiana (1931)
    Derivava dalla famiglia patrizia dei Sergii, la quale era divisa in parecchi rami, tra cui i Fidenates e i Sili. Da questi ultimi e precisamente da Lucio Sergio Silo e da Belliena nacquero tre figli, fra cui Lucio Sergio Catilina. Questi nacque nel 108 e si sposò due volte; la seconda moglie fu Aurelia ...
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Vocabolario
quousque tandem, Catilina, abutere patientia nostra?
quousque tandem, Catilina, abutere patientia nostra? 〈kuoùskue ... pazzi̯ènzia ...〉 (lat. «fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?»). – Famosa invettiva con cui Cicerone inizia enfaticamente la 1a Catilinaria. Si citano...
lùcio
lucio lùcio s. m. (f. -a) [prob. voce di origine fonosimbolica]. – Nome pop. tosc. del tacchino.
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