NUCCI, Lucrezio
NUCCI, Lucrezio. – Nacque a Guardia, località non identificata, attorno al 1584.
Data e luogo di nascita si desumono dagli atti del matrimonio contratto con Lauria Gargano. Gli atti del processo matrimoniale, che si tenne nella curia arcivescovile di Napoli dal 30 gennaio al 10 febbraio 1609 (Sisto, 2008, p. 19),
offrono informazioni certe anche circa l’apprendistato di Nucci: condotto a Napoli all’età di 5 anni, vi apprese l’arte dello stampatore di musica con Modestino Stigliola e Giovanni Giacomo Carlino in S. Biagio de’ Librai, fiorente insediamento di stampatori nel primo Seicento, dove sarebbe stato attivo anche dopo l’apprendistato. I rapporti d’amicizia e riverenza per Carlino (nato a Napoli intorno al 1547) sono attestati negli atti del processo, al quale, per conto di Nucci, Carlino prese parte come testimone assieme a Costantino Vitale, trentaquattrenne stampatore di musica, già apprendista nella bottega di Carlino dal 1591 circa.
Gli atti forniscono anche informazioni su Lauria Gargano, sorella dello stampatore di musica Giovan Battista, nata a Saluzzo in Piemonte intorno al 1589 da Gabriele e Domenica Lieta, e condotta a Napoli dal fratello nel 1604. Dalla dichiarazione autografa resa dalla sposa si apprende che Giovan Battista Gargano non presenziò al matrimonio, perché lontano da Napoli in quel periodo. Per la sposa testimoniarono un altro fratello, Lucchino Gargano (nato anch’egli a Saluzzo, nel 1575), e Alessandro D’Oria, suocero di Lucchino (padre di sua moglie, Geronima), entrambi allora attivi a Napoli come «stampatori di figure» presso il Sedile di Porto, nell’area meridionale della città.
Negli anni intorno al 1604, dunque prima del matrimonio, Nucci svolse la sua attività in proprio, come poi ancora nel 1614 e nel 1616-17. A partire dal 1609 risulta invece documentato come socio di Giovan Battista Gargano, sebbene non tutte le edizioni di Nucci successive a tale data siano state stampate per i tipi Gargano e Nucci. È presumibile che la loro società, documentata dal 1609 al 1616, abbia rilevato l’attrezzatura tipografico-musicale di Giovan Battista Sottile, altro grande stampatore napoletano, attivo dal 1602 circa (dal 1603 per la musica) al 1608, in rapporti professionali con il libraio Scipione Riccio e imparentato con i bresciani Cancer, per aver contratto matrimonio nel 1600 con Faustina, figlia del celebre Mattia (Sisto, 2010, p. 34).
Tali circostanze, determinate da rapporti di parentela e, come spesso avveniva, da frequentazioni nate in ambito professionale, inducono a congetturare che vi siano stati più ‘passaggi di mano’ nell’arte della stampa musicale a Napoli tra la fine del secolo XVI e il primo decennio del XVII: dai Cancer a Sottile, prima, da Sottile a Gargano e Nucci, tra il 1608 e il 1609. Va anche rilevato che a Napoli prima e dopo questa data fu attiva la società contratta tra Carlino e Vitale, attiva fino al 1611, anno in cui Carlino, al servizio del principe di Venosa, allestì una stamperia nel feudo di Gesualdo.
Come tutti gli stampatori di musica di quell’epoca, Gargano e Nucci operarono su più fronti. Tra le loro edizioni figurano opere di poesia (rime italiane e latine di Pellegrino Scardino, 1609, e di Giovan Pietro D’Alessandro, 1613), teologia e omiletica (Bartolomeo da Saluzzo, 1610; Vincenzo Puccini, 1610; Niccolò Casanova, 1617), devozione ed agiografia (Lorenzo Scupoli, 1610; Francisco Peña, 1612; Giacomo Affinati d’Acuto, 1614), politica e araldica (Giulio Antonio Brancalasso, 1609; Alessandro Scorza, 1612). Un’incidenza particolare hanno le edizioni di testi drammatici, tra cui spiccano la commedia L’ancora di Giulio Cesare Torelli (1604), la «favola marittima» Le avventurose disavventure di Giovan Battista Basile (1611) e soprattutto una serie di commedie di Giovan Battista Della Porta. Tra queste si segnala in particolare l’edizione de La sorella, stampata da Nucci nel 1604 nella bottega sita «a Porta Reale» e da considerarsi tra le edizioni più antiche uscite col suo nome. Su committenza dello stesso letterato, insieme a Gargano riprese nel 1613 la stampa de La trappolaria, già pubblicata a Bergamo nel 1596 da Comin Ventura, e della Chiappinaria, stampata in prima edizione a Roma da Bartolomeo Zanetti nel 1609 e ripresa da Gargano e Nucci nel 1615.
Un terzo circa delle edizioni note di Nucci, con o senza la collaborazione di Gargano, ricade in campo musicale. Nucci pubblicò sia musica sacra (il Liber primus mottectorum tribus vocibus di Giovan Vittorio Maiello, 1610) sia musica strumentale (i Diversi capricci di Ascanio Majone, 1609, contenenti anche brani di Giovan Domenico Montella e Scipione Stella; i Ricercari di Grammazio Metallo, 1617), ma soprattutto madrigali, il genere poetico-musicale che nei primi vent’anni del Seicento sperimentò a Napoli una fioritura tardiva e però rigogliosissima e artisticamente squisita. Oltre il Teatro de madrigali raccolti da Scipione Riccio nel 1609 (una collettanea dei musicisti in auge a Napoli e alla corte di Carlo Gesualdo, tra cui Mutio Effrem, Giovanni de Macque, Scipione Cerreto, Scipione Dentice, Giovan Maria Trabaci e lo stesso principe di Venosa), si segnalano i libri di madrigali di Camillo Lambardi (1609), Macque (1610), Nunzio Ciccarello (1611), Girolamo Montesardo (1612), Pomponio Nenna (1613), Giovan Battista De Bellis (1614), Alessandro Di Costanzo (riedizione, 1614) e Gesualdo (riedizione postuma, 1617), e i libri di villanelle e canzonette di Montella (1613), Paolo d’Aragona (1616), Crescenzio Salzilli (1616), Giovan Simone Renieri (1617). Si deve infine a Gargano e Nucci la stampa di due trattati del bergamasco Pietro Cerone, già cantore alla corte di Madrid (1592-1603) e poi sacerdote e cantore nella SS. Annunziata di Napoli: nel 1609 le Regole più necessarie per l’introduttione del canto fermo e nel 1613 l’imponente compendio teorico El melopeo y maestro, tractado de música theórica y prática (quasi 1200 pp.), destinato in primis a essere smerciato nelle Spagne.
Non si conosce la data certa della morte di Nucci: dev’essere avvenuta non prima del 1617, dal momento che in quell’anno escono sia le ultime edizioni che recano il suo nome, sia le prime a nome di un Matteo Nucci (suo figlio?), sempre ancora in società con Gargano. Sotto questa nuova ragione sociale apparvero nel 1617 i Ricercari a due voci per suonare et cantare di Grammazio Metallo, nel 1618 il Laberinto amoroso, canzonette a tre voci di Oratio Giaccio, libro terzo, nel 1619 il Primo Libro di madrigali a quattro voci di Giovan Battista De Bellis e le Armoniose voci, canzonette in aria spagnola et italiana a tre voci di Giaccio (1620).
È probabile che, morto Gargano intorno al 1630, Matteo Nucci abbia proseguito l’attività da solo, con il fortunatissimo Specchio secondo di musica di Silverio Picerli, seguito nel 1634 dall’edizione dello Scolare principiante di musica di Giovanni Filippo Cavalliere (alias Pollero).
Fonti e Bibl.: C. Sartori, Dizionario degli editori musicali italiani, Firenze 1958, p. 75; A. Pompilio, Editoria musicale a Napoli e in Italia nel Cinque-Seicento, in Musica e cultura a Napoli dal XV al XIX secolo, a cura di L. Bianconi - R. Bossa, Firenze 1983, pp. 79-102; K. Larson - A. Pompilio, Cronologia delle edizioni musicali napoletane del Cinque- Seicento, ibid., pp. 103-189; La Musica a Napoli durante il Seicento. Atti del convegno internazionale di studi… Napoli… 1985, a cura di D.A. D’Alessandro - A. Ziino, Roma 1987, ad ind.; M. Brindicci, Libri in scena: editoria e teatro a Napoli nel secolo XVII, Napoli 2007, ad ind.; L. Sisto, Mutio Effrem e la corte del Principe di Venosa a Gesualdo, in La musica del Principe. Studi e prospettive per Carlo Gesualdo, Atti del convegno… Venosa - Potenza… 2003, a cura di L. Curinga, Lucca 2008, pp. 19-33; Id., I liutai tedeschi a Napoli tra Cinque e Seicento. Storia di una migrazione in senso contrario, Roma 2010, p. 34; N., L., in The new Grove dictionary of music and musicians (ed. 2001), XVIII, p. 227; Gargano, G.B., ibid., IX, p. 544.