ludo
Latinismo che ricorre due volte, in rima, nella Commedia. In If XXII 118 0 tu che leggi, udirai nuovo ludo, nel senso di " gioco ", oppure " gara ", " competizione " (fra Ciampolo e i diavoli; cfr. Casini-Barbi, Grabher, Sapegno), ovvero nel senso di " spettacolo " (Porena, Mattalia; ludus indicava nel latino classico la rappresentazione teatrale, e nel latino medievale la sacra rappresentazione).
Altri, invece, intende " scherno e derisione " (Landino), ovvero " burla " (Lombardi), cioè il tiro che il Navarrese giocherà ai diavoli; molti fra gl'interpreti antichi e moderni parafrasano " gioco ", senza aggiungere altre specificazioni. " Il termine, non certo privo di solennità... non sembra che miri a gettare riflessi di comicità sull'episodio, ma assolve altra funzione espressiva, in relazione alla natura e al fine dell'episodio stesso... L'uso del termine ludo, più che riflessi comici conferisce una certa obiettiva dignità a quella gara tra l'astuzia malvagiamente umana, ma disarmata, del barattiere e quella animalesca e grossolana dei diavoli aguzzini " (Pagliaro, Ulisse 323-324).
Netto il significato di " festa " (cfr. Ludere) in Pd XXVIII 126 Angelici ludi, " feste angeliche ", ovvero, intendendo il sintagma come una metonimia (astratto per concreto), " Angeli... festanti " (Chimenz).