ludopatico
s. m. e agg. Chi o che non può fare a meno del gioco, con particolare riferimento al gioco d’azzardo.
• Rispetto ad alcune proposte avanzate a Palazzo Madama, nella vostra non si fa riferimento alla reponsabilità civile dei gestori che non impediscono ai «ludopatici» di sperperare danaro. Perché? «Non l’abbiamo presa in considerazione» (Ivan Mazzoletti intervista Filippo Torrigiani, Discussione, 20 marzo 2012, p. 7, Attualità) • Non c’è dubbio che il signor Nure Bregu, albanese di Padova, abbia gravemente sbagliato ad accanirsi a colpi d’ascia contro le macchinette del videopoker che gli avevano spillato in pochi giorni cinquemila euro. Ma è altrettanto indubbio che il suo gesto, al tempo stesso impotente e furibondo, serve a richiamare l’attenzione sul dramma del milione (abbondante) di ludopatici italiani, e delle loro famiglie. (Michele Serra, Repubblica, 18 luglio 2013, p. 30, Commenti) • Anche dal punto di vista della progettazione di politiche che riducano i rischi delle ludopatie, avere mappe precise sui giocatori permette di tarare meglio gli interventi, rendendoli più efficaci e meno costosi: ad esempio, sapere che in un certo bar di un paese ci sono un numero molto limitato di giocatori che spendono cifre elevate è un’indicazione molto utile per un assistente sociale che voglia intercettare potenziali ludopatici, superando eventuali problemi di vergogna o stigma sociale. (Paolo Ermano, Messaggero Veneto, 1° ottobre 2016, p. 2).
- Composto mediante la giustapposizione dei confissi ludo- e -patico.
- Già attestato nella Repubblica del 23 novembre 2009, Affari & Finanza, p. 77 (G.Mor.).