GOZZADINI, Ludovico
Nacque nel 1479 da Gozzadino di Lorenzo e da Veronica Grassi, bolognesi. Intraprese lo studio di diritto presso l'Università felsinea ed ebbe come maestri Bartolomeo Sozzini e Marcantonio Baviera. Il 25 ott. 1505 conseguì la laurea in utroque iure con Antonio Sala, per il diritto canonico, e con Giovanni Zaccaria Campeggi, per il diritto civile.
Dal 1505 il G. fu aggregato al Collegio di diritto civile e ottenne la cattedra di lettore (inizialmente Institutionum, poi alternativamente Digesti veteris e Novi, Infortiati, Codicis) che mantenne fino alla morte, senza mai accettare le vantaggiose offerte provenienti da altre università, come accadde nel 1519, quando rifiutò la proposta dello Studio di Padova. Nel 1528 il G. fu scelto dai Riformatori dello Studio per sostituire nella lettura pomeridiana Carlo Ruini, titolare della prima cattedra di diritto civile; ricoprì tale incarico, che gli valse un notevole aumento dello stipendio, fino all'anno accademico 1530-31. Tra gli studenti più illustri che assistettero alle sue letture sono da ricordare Ugo Boncompagni, futuro papa Gregorio XIII, Girolamo Grati e Alberto Bolognetti, poi giureconsulti, l'umanista e giurista A. Agustín.
Il G. partecipò attivamente alla vita pubblica cittadina, sedendo ripetutamente, a partire dal bimestre luglio-agosto 1505, nel Collegio degli anziani, magistratura che presiedette in qualità di gonfaloniere di Giustizia nel bimestre maggio-giugno 1533, dopo essere stato nominato senatore da Clemente VII, il 24 dic. 1532. Fu per cinque volte (dal 1508 al 1532) giudice del foro dei mercanti e in tre occasioni fu eletto riformatore dello Studio, negli anni accademici 1510-11, 1514-15, 1521-22. Quando, nel primo quadrimestre del 1532, il G. sedette tra i tribuni della plebe, fu tra coloro che promossero la prima edizione nota degli statuti di quella magistratura.
Il soggiorno bolognese di Carlo V, tra la fine del 1529 e l'inizio del 1530, rappresentò un momento di riconoscimento tanto del prestigio dello Studio cittadino quanto dell'attività di giureconsulto del Gozzadini. Il 15 genn. 1530, infatti, l'imperatore concesse nuovi privilegi all'Università di Bologna, e insignì i membri del Collegio dei dottori legisti, cui il G. apparteneva, del titolo di conte palatino e di cavaliere aurato; inoltre, Carlo V si avvalse dei pareri giuridici del G., che nominò suo consigliere privato. In occasione del secondo incontro bolognese tra l'imperatore e il pontefice, il 4 marzo 1533, il G. fu incaricato insieme con Giovan Battista Bianchini di accompagnare Clemente VII che partiva da Bologna.
Il G. morì a Bologna il 29 apr. 1536, dopo aver designato suo erede il fratello Francesco, non essendogli sopravvissuto alcun figlio nato dal matrimonio con Margherita Grassi. Nella chiesa di S. Maria dei Servi, di cui la famiglia Gozzadini aveva il giuspatronato, fu eretto per volontà degli eredi un solenne monumento funebre marmoreo, eseguito dallo scultore e architetto Giovanni Zacchi da Volterra tra il 1544 e il 1549.
La personalità del G., sebbene non di primissimo piano, si distingue, tuttavia, nell'ambito della cospicua letteratura consiliare cinquecentesca attiva nella prassi giudiziaria. I Consilia del G. furono raccolti e pubblicati per la prima volta da C. Amaseo (Lugduni 1541; ristampe, 1549, 1550, 1584; con il titolo Consilia, seu Responsa, Venetiis 1571 e 1598), preceduti da una lettera dedicatoria del fratello del G., Francesco, al vescovo-principe di Trento Cristoforo Madruzzo, suo allievo a Bologna. Le sue Annotationes ad statuta Bononiensia del 1532, redatte come riflessioni sulla parte dello ius civile nella quale era spiegato il significato delle leges municipales, ebbero una prima edizione, congiuntamente alla Repetitio super l. omnes populi ff. de iustitia et iure … edita, a Bologna nel 1561 (ristampe: Statuta civilia civitatis Bononiae, Venetiis 1566; Bononiae 1733, edizione curata e aggiornata da F.C. Sacchi).
Per la restante parte della bibliografia del G. (Repetitiones), cfr. Fantuzzi, pp. 219-221; Lipenius, pp. 39, 172, 490.
Fonti e Bibl.: G. Zanchi, Annotationes ad consilia diversorum qui de iure responderunt, Venetiis 1577, pp. 91v-92v; N.P. Alidosi, I signori Anziani consoli e gonfalonieri di Giustizia della città di Bologna, dall'anno 1456 accresciuti sino al 1670, Bologna 1670; A. Fontana, Amphitheatrum legale, seu Bibliotheca legalis amplissima, Parmae 1688, parte I, p. 438; M. Lipenius Bibliotheca realis iuridica, Francofurti 1720, ad ind.; G. Panciroli, De claris legum interpretibus, Lipsiae 1721, p. 269; G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, IV, Bologna 1784, pp. 218-221; G. Giordani, Della venuta e dimora in Bologna del sommo pontefice Clemente VII per la coronazione di Carlo V…, Bologna 1842, ad ind.; G. Guidicini, I Riformatori dello Stato di libertà della città di Bologna dal 1394 al 1797, II, Bologna 1876, p. 66; I rotuli dei lettori legisti e artisti dello Studio bolognese dal 1384 al 1799, a cura di U. Dallari, Bologna 1888-1924, ad ind.; E. Costa, La prima cattedra pomeridiana di diritto civile nello Studio bolognese durante il secolo XVI, in Atti e memorie della R. Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna, XXII (1904), pp. 222 s.; L. Simeoni, Storia dell'Università di Bologna, II, L'età moderna (1500-1888), Bologna 1940, ad ind.; G. Roversi, Le opere d'arte della famiglia Gozzadini nella basilica dei servi in Bologna, in L'Archiginnasio, LXII (1967), pp. 242-249; P. Craveri, Bolognetti, Giovanni, in Diz. biogr. degli Italiani, XI, Roma 1969, p. 326; M. Cavina, Dottrine giuridiche e strutture sociali padane nella prima età moderna. Carolus Ruinis (1456-1530) eminentis scientiae doctor, Milano 1988, ad ind.; A. De Benedictis, Identità politica di un governo popolare: la memoria (culturale) dei tribuni della plebe, in Diritti in memoria, carità di patria. Tribuni della plebe e governo popolare a Bologna (XIV-XVIII secolo), a cura di A. De Benedictis, Bologna 1999, p. 55.