BARBIERI (Barberio), Ludovico Maria
Nato ad Imola il 26 nov. 1662, studiò medicina nell'Archiginnasio di Bologna, allievo di Marcello Malpighi. Laureatosi in medicina e filosofia a soli diciotto anni, esercitò poi l'arte sanitaria nella sua città: infatti, in un certificato, rilasciato, insieme con il collega Antonio Maria Galloni, in data 10 novembre 1721, egli si firmò "Barbieri, medico di Imola".
Il B. fu autore di un'opera sulla teoria chimica della respirazione: Spiritus nitroaérei operationes in microcosmo, Bononiae 1680, Typis I. Longhi, in 120. L'opera dedicata al Senato di Imola è divisa in 5 parti: "Exercitatio prima: De ingressu aéris in sanguinem. De aéris parte, quae sanguinem ingreditur. De modo respirationis". "Exercitatio secunda: Concoctio a spiritu nitro-aéreo". "Exercitatio tertia: A spiritu nitro-aéreo nutritio". "Exercitatio quarta: A spiritu nitro-aéreo sanguinis depurationes" - "Exercitatio quinta: A spiritu nitro-aéreo sanguificatio". In appendice si trova una "Dissertatio epistolica de pororum biliariorum. ac bilis usu et motu", dedicata al conte Scipione Sassatello.
L'opera è importante perché in essa il B. avvalorò e divulgò le dottrine dell'inglese J. Mayow sulla teoria chimica della respirazione, liberandola da errori che in parte l'avevano screditata; il B., provando con esperienze che l'aria entra nel sangue e che una parte di essa mantiene la vita degli animali producendo la respirazione e che l'animale stesso cessa di vivere quando venga a mancargli l'aria vitale, mostrò di intuire la natura e la funzione dell'ossigeno cento anni prima di Lavoisier e di Priestley. Egli, quindi, si dimostrò fisiologo e biochin-ùco, chiarendo e dimostrando con esperienze condotte con sagacia e con severità logica e sperimentale la verità delle dottrine del Mayow, ed estendendone l'applicazione alla spiegazione di molti fenomeni dell'economia animale.
Secondo il MazzucheW, di tale opera esisteva un estratto negli Atti degli Eruditi di Lipsia dell'anno 1682, car. 304. Il solo De Renzi ricorda anche una seconda opera del B.: Della Peste propriamente detta, sue cause più proprie e metodo di cura, Vicenza 1780.
Il B. morì il 26 agosto 1728.
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 1, Brescia 1758, p. 302; P. Salvigni, Ragionamento sopra alcune dottrine chimiche di Giovanni Mayow e di L. B...., Bologna 1816, pp. 119, 111-126; S. De Renzi, Storia della medicina in Italia, V, Napoli 1848, p. 814; G. Provenzal, Profili biobibl. di chimici italiani..., sec. XV-XIX, Roma 1938, pp. 19-23; G. Mazzini, Un precursore di Lavoisier: L. M. B. medico e filosofo imoláse, in Atti e Mem. d. Acc. di Storia d. arte sanitaria, VII, Roma 1941, pp. 216-231; L. Thorndike, A History of magic and experimental Science, VIII, New York 1958, pp. 227, 336 s., 425.