ALBERTI, Luigi
Giornalista, commediografo, patriota. Visse a Firenze, dov'era nato, dal 1822 al 1898, e fu scrittore forbito e polemista vigoroso, in difesa del suo costante proposito di patrocinare il valore morale dell'arte e di seguire la tradizione goldoniana. Gli diede notorietà la sferzante diatriba del Carducci in Confessioni e Battaglie, I (Novissima polemica, IV-VII).
L'A. dedicò la maggior parte della sua attività al teatro, con tenacità pari all'avversità della sorte, sebbene alcuni suoi lavori, come La ragazza di cervello sottile, di tipo goldoniano, e altri nella linea del teatro sociale e mondano, abbiano pregi non trascurabili di stile e di composizione: sono però piuttosto espositivi che rappresentativi, e mancano di quella vigoria di sintesi scenica e di espressione psicologica che sole possono assicurare la fortuna delle commedie. Più notevoli: Sposa di fresca data non vuol esser trascurata; La donna per bene; Asmodeo, fantasia drammatica. Raccolse le pagine che stimò migliori in un volume Contro corrente, che dice abbastanza nel titolo l'atteggiamento spirituale dell'autore. Morì in povertà, dopo essere stato un elegante e brillante uomo di società in Firenze capitale.
Opere: Commedie varie, Firenze 1876; Contro corrente, Firenze 1888; Asmodeo, Firenze 1886.