ALBERTIERI, Luigi
Nato in Italia (non si conosce precisamente il luogo) verso il 1860, fu noto più all'estero che in patria, sia come danzatore sia come coreografo. Allievo prediletto di E. Cecchetti, che fu anche suo padre adottivo, debuttò accanto al maestro nel 1885 a Londra nella rappresentazione del ballo Excelsior di L. Manzotti al Her Majesty's Theater. La sua attività intensa di primo ballerino lo condusse dapprima nei maggiori teatri d'Europa, poi in Russia, nel 1886, sempre a fianco di E. Cecchetti, al teatro Arcadia di Mosca. Le sue affermazioni migliori furono a Londra negli Empire Ballets, dal 1895 al 1902, coadiuvato da A. Genée e K. Lanner, come primo ballerino, e poi coreografo al Covent Garden.
Recatosi in America nel 1902, fu maestro e coreografo al teatro dell'Opera di Chicago e svolse la stessa attività anche alla Metropolitan Opera Company di New York fino al 1915. Quivi non lasciò più l'insegnamento, dedicandovisi fino alla morte, avvenuta il 25 ag. 1930.
Conosciuto soprattutto per il suo libro The Art of Therpsichore (New York 1923) -- minuzioso trattato, ricco d'illustrazioni e consigli sullo studio dell'arte accademica --, l'A. ebbe il merito di aver portato nei paesi anglosassoni uno stile ereditato dal suo maestro Cecchetti, che si riallacciava alla tradizione della scuola italiana della danza accademica. Fra i suoi balletti migliori si ricordano: Le Cid (J. E. F. Massenet) e Manru (I. Paderewsky). Adelina Rasch e Fred Astaire furono suoi allievi.
Bibl.: G. Tani, A. L., in Encicl. dello Spettacolo,I, coll. 240-241.