SABBATINI, Luigi Antonio
– Nacque ad Albano, nei pressi di Roma, nel 1732: viene infatti identificato con Biagio Agostino, figlio di Andrea Sabatini di Felice e di Rosa Lazzarini di Giovanni, nato il 3 febbraio di quell’anno, di cui gli atti della cattedrale di S. Pancrazio in Albano registrano il battesimo in data 10 febbraio (Proposta, 1883; Zazo, 1992, p. 7; Ascione, 2003-2004, pp. 5 s.). Entrato a far parte dell’Ordine dei frati minori conventuali di s. Francesco «nella più fresca età» (Munegato), assunse il nome religioso di Luigi Antonio.
Lacunose sono le testimonianze relative alla prima formazione musicale. Il primo saggio pervenuto di una sua attività compositiva è un Benedictus sit Deus per due voci e basso continuo (Münster, Diözesanbibliothek, Santini,ms.1003, n. 13), che stando a un’annotazione sul frontespizio sarebbe stato completato a tredici anni. All’incirca nel 1759 si trasferì a Bologna, nel convento di S. Francesco, dove fu allievo di padre Giambattista Martini fino al 1766. Oltre che da alcune composizioni manoscritte di Sabbatini, la formazione presso Martini è testimoniata da un manoscritto autografo, datato 1761, recante Regole per accompagnare del Padre Giovanni Battista Martini Minore Conventuale […] per uso di Fra Luigi Antonio Sabbatini (Bologna, Museo della Musica, I.51).
Il primo incarico di maestro di cappella sarebbe stato in S. Barnaba a Marino, non si sa se a partire dal 1767 (Sparacio, 1925, p. 101) o già dall’anno prima, come risulterebbe da lettere dello stesso Sabbatini (Zazo, 1992, p. 20). In seguito alla morte improvvisa di padre Felice Masi, il 20 aprile 1772 Sabbatini accettò, su sollecitazione di Clemente XIV, l’incarico di maestro di cappella nella basilica dei Ss. Apostoli a Roma (cfr. L.A. Sabbatini, Serie dei maestri di cappella del Santo dal 1487 sino al 1800, Padova, archivio del Convento del Santo, b.c. 12/6). Nel marzo 1780 gli fu proposto di sostituire il defunto padre Francesco Antonio Vallotti alla testa della cappella musicale di S. Antonio a Padova (sarebbe stato lo stesso Vallotti a designarlo per successore; ibid.); ma Sabbatini declinò l’offerta e indicò in sua vece padre Agostino Ricci da Castelfidardo. La nomina a maestro di cappella al Santo fu però solo rinviata, poiché, dimessosi il Ricci, nell’aprile 1786 Sabbatini accettò l’incarico. Giunto a Padova il 2 giugno, si insediò il 18 giugno per la funzione della «Domenica infra ottava del glorioso s. Antonio» (ibid.).
Durante il servizio padovano Sabbatini diede alle stampe tre trattati teorico-didattici che rivelano un’approfondita conoscenza della dottrina armonica, sulla linea delle teorie sviluppate da Vallotti nei decenni precedenti: Elementi teorici della musica colla pratica de’ medesimi, in duetti e terzetti a canone accompagnati dal basso ed eseguibili sì a solo che a più voci (3 voll., Roma, 1789-1790; un’edizione francese degli esempi musicali apparve a Parigi nel 1810 a cura di Alexandre Choron sotto il titolo Solfèges ou Leçons élémentaires de musique); La vera idea delle musicali numeriche segnature (Venezia, 1799); e il Trattato sopra le fughe musicali (Venezia, 1802). In quest’ultima opera esamina e discute accuratamente i metodi adottati da Vallotti nel costruire le sue fughe; e proprio per aver accresciuto la fama dell’insigne predecessore e della cappella musicale la presidenza dell’Arca del Santo nel 1802 gli conferì una medaglia d’oro (Isnenghi, 1854, p. 456). Negli stessi anni, in collaborazione col monaco camaldolese Anselmo Marsand, curò una nuova edizione dell’Estro poetico-armonico di Benedetto Marcello (Venezia, 1803). Incerta l’attribuzione di un incompiuto Trattato di contrappunto, conservato manoscritto nell’Archivio musicale della Biblioteca antoniana di Padova.
Nel maggio 1807 fu aggregato all’Accademia Italiana di Livorno, membro della «Sezione musicale nella Classe delle belle Arti» (Gervasoni, 1812, p. 259).
Morì a Padova il 29 gennaio 1809.
Sabbatini ebbe contatti con importanti compositori, teorici e musicografi, vuoi correligionari come Giuseppe Paolucci e Stanislao Mattei, vuoi d’altra religione o secolari come Giovanni Battista Casali, Stefano Arteaga e Antonio Eximeno. Ebbe rapporti con padre Vallotti, ma non risulta accertata la notizia di una sua discepolanza (Frasson, 1981, p. 48). Infondata l’attribuzione a Sabbatini del manoscritto, peraltro irreperibile, recante Notizie sopra la vita e le opere del R.P. Francesco Antonio Vallotti (Padova 1780; ibid., pp. 47 s.). Agli incarichi di cappella che lo impegnarono ininterrottamente per un quarantennio abbondante affiancò l’attività didattica: fra i suoi allievi si ricordano Giovanni Antonio Ambrosini e Giovanni Francesco Schito, Benedetto Alimenti, Francesco Bonacci, Francesco Batti, Pietro Verni.
La copiosa corrispondenza intercorsa con padre Martini tra il 1764 e il 1784 (Bologna, Museo della Musica) documenta la fitta rete di relazioni, soprattutto in ambito romano, che il compositore di Albano poté intessere con eminenti personalità ecclesiastiche: su tutte, il cardinal Lorenzo Ganganelli, francescano, eletto papa Clemente XIV nel 1769. Altre lettere di Sabbatini sono a Bologna (Accademia Filarmonica; Biblioteca di S. Francesco), a Padova (Biblioteca Antoniana) e alla Bibliothèque nationale a Parigi. Il Museo della Musica di Bologna conserva un suo ritratto, opera di Giovan Domenico Porta (1774).
La maggior parte della produzione musicale di Sabbatini, pervenuta in manoscritto e conservata principalmente nell’Archivio musicale della Biblioteca antoniana di Padova e nel Museo della Musica di Bologna, è legata al magistero svolto nelle basiliche dei Ss. Apostoli a Roma e del Santo a Padova. Sono più di trecento composizioni di musica da chiesa tra messe, sezioni di messa, introiti, salmi, inni, antifone, responsori; i brani a una o più voci presentano spesso un accompagnamento strumentale. L’unica composizione edita in vita è l’Atto di contrizione per due voci e basso continuo, apparsa nel 1765 nel periodico Avvisi utili risguardanti le scienze, la letteratura, le arti.
Fonti e bibl.: P.F. Munegato, Memorie riguardanti il p. L.A. S., ms. s.d., Padova, Biblioteca Antoniana; G. Della Valle, Memorie storiche del p. m. Giambattista Martini, Napoli 1785, pp. 120-134; C. Gervasoni, Nuova teoria di musica ricavati dall’odierna pratica, Parma 1812, pp. 258-260; E.L. Gerber, Neues historisch-biographisches Lexikon der Tonkünstler, IV, Leipzig 1814, col. 2; P. Lichtenthal, Dizionario e bibliografia della musica, IV, Milano 1826, pp. 113, 262, 366; G. Gonzati, La basilica di S. Antonio di Padova descritta e illustrata, II, Padova 1854, p. 456; A. de La Fage, Essais de diphthérographie musicale, Paris 1864, pp. 95-101; E. Colombani, Catalogo della collezione d’autografi lasciata alla R. Accademia filarmonica di Bologna, Bologna 1881, pp. 355 s.; Proposta per un monumento da erigersi in Albano Laziale al celebre Maestro di musica p. L.A. S., Albano Laziale 1883; L. Busi, Il padre G.B. Martini, Bologna 1891, pp. 304-311; G. Tebaldini, L’archivio musicale della Cappella Antoniana in Padova, Padova 1895, pp. 80-85, 111-113, 147; D.M. Sparacio, Musicisti minori conventuali, in Miscellanea francescana, XXV (1925), pp. 100-102; A. Sartori, Documenti per la storia della musica al Santo e nel Veneto, Vicenza 1977, coll. 39a, 226b; G.G. Butler, Fugue and rhetoric, in Journal of Music Theory, XXI (1977), pp. 65, 72, 98, 107 n. 117; L. Frasson, Francescantonio Vallotti maestro di cappella nella Basilica del Santo, in Francescantonio Vallotti nel II centenario della morte (1780-1980), a cura di G. Cattin, Padova 1981, pp. 23-28, 33 s., 46-53, 66, 83, 89, 115, 182-184; G. Rostirolla, Maestri di cappella, organisti, cantanti e strumentisti attivi in Roma nella metà del Settecento, in Note d’archivio per la Storia della musica, n.s. II (1984), p. 238; P. Barbieri, Gli armonisti padovani nel Settecento,in Storia della musica al Santo di Padova, a cura di S. Durante - P. Petrobelli, Padova, 1990, pp. 207-209; L. Callegari Hill, L'Accademia Filarmonica di Bologna, 1666-1800, Bologna 1991, ad ind.;M.N. Massaro, La cappella musicale del Santo nella seconda metà del Settecento, in Mozart, Padova e la Betulia liberata, a cura di P. Pinamonti, Firenze 1991, pp. 209-216; M.S. Zazo, L.A. S.: la vita, Albano Laziale 1992; J. Dalla Vecchia, L’organizzazione della cappella musicale antoniana di Padova nel Settecento, Padova 1995, pp. 75, 79, 167-180; L. Boscolo - M. Pietribiasi, La cappella musicale antoniana di Padova nel secolo XVIII, Padova 1997, ad ind.; The new Grove dictionary of music and musicians, XXII, London-New York 2001, pp. 63 s.; C. Ascione, Un “Trattato di contrappunto” inedito attribuito a L.A. S., tesi di laurea, Università di Roma “Tor Vergata” 2003-2004;E. Pasquini, L’“Esemplare, o sia Saggio fondamentale pratico di Contrappunto”. Padre Martini teorico e didatta della musica, Firenze 2004, ad ind.; Catalogo generale dei ritratti del Museo internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna, Firenze 2017, numero 185.