ARDENGHI, Luigi
Nacque a Parma verso il 1753; studiò architettura e prospettiva con Gaetano Ghidetti, suo concittadino, e spesso collaborò con Antonio Bresciuni, che aggiunse le figure alle sue decorazioni architettoniche. Dipinse numerose prospettive su facciate, nelle corti dei palazzi e nelle chiese di Parma e della provincia, ora in gran parte distrutte: la cappella di San Gaetano in Santa Cristina (1784), lo sfondo del cortile in palazzo Sanvitale (1788; poi ridipinto nel 1870 da Giacomo Giacopelli); il quadrante dell'orologio di Piazza (1793); nelle chiese di Santa Maria Maddalena, di Sant'Anna, e nella cappella della Divina Pastora nella chiesa di San Pietro d'Alcantara a Parma; in provincia decorò soprattutto la chiesa parrocchiale di Soragna. Fece inoltre numerose prospettive teatrali. Morì a Parma, come risulta dai registri della confraternita di Santa Brigida, il 1º genn. 1801.
La sua opera, per quel che almeno si può giudicare dal poco che è rimasto, è soltanto una fredda esercitazione di carattere meramente decorativo.
Bibl.: Parma, Museo naz. di Antichità, E. Scarabelli Zunti, Documenti e Memorie di Belle Arti parmigiane,ms., vol. VIII (1751-1800), pp. 13-15; P. Zani, Enciclopedia metodica... delle Belle Arti, II, Parma 1819, p. 213 (erroneamente indicati come Artenghi); P. Donati, Nuova descrizione di Parma, Parma 1824, pp. 37, 47, 59, 72, 82; L. Testi, Parma ,Parma 1907, p. 117; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, II, p. 74.