BIENAIMÉ, Luigi
Scultore, nato a Carrara il 4 marzo 1795, morto a Roma il 17 aprile 1878. Dopo aver studiato in patria nell'Accademia di belle arti, vinto a ventisette anni il pensionato di Roma (1817), entrò nello studio del Thorwaldsen e ne divenne il direttore, eseguendo opere che ebbero grande successo: David (1819) , S. Giovanni Battista (1820; ora al Metropolitan Museum di New York), due Baccanti per il re del Württemberg, Amore che abbevera una colomba per il conte Sommariva di Milano, una replica di questo e del S. Giovanni, acquistate da Alessandro di Russia (1839) insieme con altre statue (Telemaco, Diana, Andromeda) per decorare il Palazzo d'inverno di Pietroburgo; e una Venere per il principe di Carignano, ora nel Museo civico di Torino. Accademico di S. Luca, elogiato dal Missirini, il Bienaimé rappresentò a Roma, per più di mezzo secolo, il classicismo di tipo thorwaldseniano, meglio riuscendo nei bassorilievi, ben composti e sapientemente modellati, che nelle statue, le quali sono, di solito, troppo tondeggianti e levigate.
Bibl.: M. Missirini, in Giornale arcadico, LXXVII (1837), pp. 349-355; A. M. Ricci, Sculture di L. B., Roma 1838 (con tavole); G. Campori, Mem. biogr. degli scultori, ecc. di Carrara, Modena 1873 (con copiosa bibliografia; cfr. indice a p. 449); O. Raggi, Della R. Accademia di belle arti di Carrara, Roma 1873, pp. 58-59; C. Lazzoni, Carrara e le sue ville, 2ª ed., Carrara 1905, pagine 212-13.