BIONDI, Luigi
Poeta ed erudito, nato a Roma nel 1776, ivi morto il 3 settembre 1839. Occupò in patria uffici pubblici sotto i pontefici e sotto Napoleone, fu assai protetto da casa Savoia, da cui ebbe il titolo di conte, come ebbe poi quello di marchese da papa Leone XII. Fu uno dei fondatori del Giornale arcadico e presidente dell'Accademia pontificia di archeologia, e nel 1834 iniziò le cerimonie accademiche per festeggiare il Natale di Roma. Archeologo, filologo, drammaturgo, lirico, traduttore, cantò l'impresa del Murat; scrisse versi per le nozze e in morte del Perticari; dedicò alla memoria di re Carlo Felice nel 1832 la sua versione delle Georgiche e nel 1837 alla Franceschi Ferrucci quella delle Elegie di Tibullo; nel 1836 pubblicò gli Scherzi, nel 1837 la tragedia Dante in Ravenna, la cui azione si svolge serbando rigidamente l'unità di luogo e di tempo; tragedia che non ebbe gran successo; nel 1841 uscì postuma una sua versione in sciolti, terzine e polimetri delle Egloghe di Virgilio, Calpurnio, Nemesiano, Petrarca e Sannazaro. Quantunque sia stato uno dei capi del classicismo romano, pure gli mancò il senso della poesia classica, sì che tradusse con monotona uniformità gli autori più diversi. Certo il suo valore non fu pari alle lodi che gli tributarono i contemporanei, fra cui il Leopardi, il Costa, il Betti.
Bibl.: P. E. Visconti, Orazione delle lodi del m. L. B., Roma 1841; Per la solenne dedicazione del busto di L. B. nella villetta di Negro, ecc., Genova 1846 (ivi l'Elogio del Costa); S. Betti, Alcune notizie intorno alla vita del m. L. B. innanzi alla citata versione delle Egloghe di Virgilio, Roma 1841.