BOLDRINI, Luigi
Nato a Mantova il 21 luglio 1828 dal notaio Giacomo e da Chiara Bertoli, di famiglia agiata, ricevette una solida istruzione anche se non giunse alla laurea dottorale. Frequentò dapprima il locale liceo fino al 1843-44, allorché fu espulso con decreto governativo "perché restio ed abborrente da ogni pratica religiosa allora imposta agli scolari", e negli anni seguenti le università di Pavia e di Pisa; qui, iscrittosi alla facoltà di legge, preferì seguire i corsi di scienze naturali e di chimica - più consoni al suo ingegno e al suo spirito indagatore - con i professori Piria, Matteucci, Cuppari, Meneghini, dei quali divenne amico più che discepolo. Nel 1848, pur non partecipando direttamente agli avvenimenti, fu in relazione con gli ambienti rivoluzionari; sentendosi mal sicuro in patria, con la Restaurazione emigrò a Pisa; nel 1853, licenziato in legge, rimpatriò insieme con la moglie, Minerva Chiarini (sposata a Pisa il 25 ag. 1849) e con il figlio Giacomo. Negli anni seguenti, dopo la fine dei processi di Belfiore e dello stato d'assedio della città-fortezza, il B. fondò e diresse La Lucciola - Gazzettino del contado (1855-57), assolvendo nel Mantovano una funzione importante sia nel campo politico, secondo un orientamento liberale, sia nel campo culturale sociale - attraverso una ricerca delle ragioni dell'insuccesso politico del '48 e dei mali che affliggevano l'Italia - con lo scopo di assimilare al movimento nazionale uomini di cultura, possidenti e popolazioni rurali.
La Lucciola, trattando argomenti di educazione, di agricoltura, di economia, di storia, ecc., e giovandosi della collaborazione di scrittori e di esperti mantovani e no (L. e C. D'Arco, G. Arrivabene, I. Nievo, P. Suzzara Verdi, A. Magri, R. Pellizzoni, C. Ridolfi, R. Lambruschini e altri), si poneva come punto di convergenza degli interessi liberali nel Mantovano, nel tentativo di elaborare concretamente una nuova piattaforma politico-sociale in una duplice direzione: opposizione all'Austria e assorbimento e recupero di quelle forze di democrazia repubblicana che avevano avuto la direzione della congiura di Belfiore.
Fedele al regionalismo federalistico del Cattaneo, il B. "sentì e operò italianamente" fuori di ogni setta, e come si entusiasmò, giovane, nella rivoluzione del '48, così non si abbatté, nel 1859, dopo la delusione di Villafranca - assai cocente nel Mantovano, spezzato in due tronconi dalla pace di Zurigo - e si adoperò, secondo le istruzioni di Garibaldi, ad alimentare le agitazioni, raccogliendo offerte per il "milione di fucili" e favorendo l'espatrio clandestino dei volontari per la spedizione di Sicilia. Dopo la liberazione della città, dalla quale era stato "sfrattato" nel giugno '66 dalle autorità austriache, il B. fondò a Milano I Contadi (18 genn-31 ott. 1868: settimanale, poi mensile), e con A. Mario a Mantova il periodico repubblicano La Provincia diMantova (1872-74); collaborò all'Italiaagricola nel 1870 e alla Provincia di Mantova dal 1887 in poi con articoli sulla scuola, e si dedicò alle discipline didattiche, all'agronomia e alla pubblica amministrazione (il B. fu a lungo sindaco di Casteldario, consigliere provinciale e comunale di Mantova). Socio dell'Accademia Virgiliana, fu in corrispondenza epistolare con scrittori ed uomini insigni del suo tempo (C. D'Arco, I. Nievo, R. Ardigò, G. Carducci, ecc.); coltivò anche le scienze filosofiche e fu stimato da A. Angiulli: diede saggio di dottrina ed esperienza nelle cure per l'amministrazione comunale, le scuole popolari, la ferrovia, ecc., nella sua seconda patria, Casteldario (dove aveva fondato un asilo d'infanzia intitolandolo al nome della madre).
Morì a Casteldario il 14 marzo 1894.
Tra i numerosi interessi e le molte iniziative, che spesso però non portò a termine, è da segnalare la costante preoccupazione del B., sin dai tempi della Lucciola, per l'istruzione agraria nelle scuole rurali, e la sua opera per l'emancipazione del contado. Tra le opere del B. ricordiamo: Censimento del bestiame nellaComunità di Castel D'Ario, Milano 1869; Commem. del prof. P.Cuppari, Mantova 1870; Dei libri meglio adatti alle scuole rurali, Milano 1870; La spesa pel mantenimento dei maniaci poverinella provincia di Udine, Mantova 1883; Intorno all'insegnamento agrario nelle scuolerurali..., ibid. 1886.
Fonti e Bibl.: Mantova, Municipio, Arch. Anagrafe, reg. n. 81 e 95; Casteldario, Municipio, Elezioni, b. 64; Ibid., Atti dimorte, 1894, n. 23; Acc. Virgiliana di Mantova, Verbali, 1861-82; Arch. di Stato di Mantova, Arch. Finzi, lettere del B.; Ibid., Arch.D'Arco, b. 204; Mantova, Museo del Risorgimento, Carte Intra, 1; Udine, Bibl. Comunale, mss. Nieviani; La Provincia diMantova, 15, 18, 19 e 26 marzo 1894; R. Pellizzoni, In morte diL. B., Mantova 1894; R. Giusti, Note per la storia delgiornalismo mantovano nel sec. XIX, Mantova 1953, pp. 5-37; Id., Il giornalismo mantovano dal 1797al 1866, in Boll. stor.mantovano, III (1958), pp. 403 ss.; Gazzetta di Mantova, 10 giugno 1961; R. Giusti, Orientamenti liberali del giornalismo lombardo-veneto, Venezia 1966, pp. 173-204.