BRUSOTTI, Luigi
Nacque a Pavia l'11 sett. 1877 da Ferdinando e Camilla Franchi. Al liceo Foscolo ebbe come professori P. Predella e L. Berzolari; laureatosi in matematica a Pavia nel luglio 1899, seguì nel 1899-1900 i corsi di U. Dini, E. Bertini, L. Bianchi all'università e alla scuola normale superiore di Pisa. Fu poi per cinque anni assistente a Pavia di L. Berzolari, C. Formenti e F. Aschieri; dal 1906, divenuto professore nelle scuole secondarie, insegnò nei licei di Foggia, Como, Sondrio, al Berchet di Milano e all'istituto tecnico di Pavia. Conseguita intanto la libera docenza in geometria nel 1910, teneva corsi liberi ed incarichi d'insegnamento a Pavia e a Milano. Il 1º marzo 1926 divenne per concorso professore all'università di Cagliari di geometria descrittiva, poi di geometria analitica e proiettiva; dopo due anni successse a L. Bianchi sulla cattedra di geometria analitica dell'università di Pisa, donde passò nel 1931-32 a Pavia come professore prima di geometria analitica e proiettiva e poi di geometria superiore. Fuori ruolo nel 1947, a riposo nel 1952 col titolo di emerito, morì il 30 apr. 1959 a Padova. Le sue alte doti di scienziato, di insegnante, di uomo ebbero notevoli riconoscimenti: direttore dell'Istituto matematico pavese dal 1931 al 1953; presidente nazionale della Società "Mathesis" dal 1954 al '57; membro dell'Istituto lombardo di scienze e lettere; socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei e della Società delle scienze di Liegi; membro della Commissione italiana per l'insegnamento matematico; medaglia d'oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte. All'università di Pavia lo ricorda una lapide nell'istituto di geometria.
Le prime tra le sue 114 pubblicazioni scientifiche risalgono al periodo tra il 1902 e il 1909 e riguardano, in armonia con l'indirizzo scientifico del suo maestro L. Berzolari, la teoria invariantiva delle forme algebriche, specialmente binarie, con le sue applicazioni geometriche, campo di studi allora molto coltivato nel quale portò contributi notevoli ed esaurienti. Dal 1910 in poi la sua attività scientifica si rivolse in modo prevalente alle cosiddette "questioni di realità" della geometria algebrica nell'indirizzo proiettivo. Gli enti algebrici erano allora molto studiati nel campo complesso, ma, anche se la loro considerazione dal punto di vista reale non era trascurata, vi erano molte questioni aperte e di non facilesoluzione. In quest'ordine d'idee il B. ha portato, in quasi cinquant'anni di attività, un contributo imponente di risultati nuovi, costituenti un vero corpo di dottrina, imperniato sull'uso sistematico del cosiddetto "metodo della piccola variazione", il che gli ha procurato notorietà in Italia e all'estero. Per brevità ricordiamo solo: lo studio d'una curva algebrica reale piana nella sua parte reale, specialmente quando essa ha il massimo numero di circuiti reali; lo studio delle curve algebriche reali su quadriche o su altre superfici algebriche reali; ecc. Importante è la considerazione dei "modelli algebrici", col risultato che ogni sistema spaziale di circuiti reali, senza punti singolari né punti comuni e comunque allacciati tra loro, può avere come modello algebrico la parte reale d'una curva algebrica reale; un fatto analogo si ha per le falde superficiali chiuse senza punti singolari né punti comuni. Ricordiamo anche lo studio dei fasci reali di curve algebriche reali sul piano proiettivo o su una superficie algebrica reale, in particolare su una quadrica, e lo studio delle curve algebriche reali sul piano e nello spazio euclidei o iperbolici. Altri scritti son dedicati a questioni di analisi, di geometria differenziale proiettiva; altri hanno carattere storico-critico o didattico-metodologico; altri ancora sono commemorazioni e recensioni; vanno infine menzionati in modo speciale tre pregevolissimi articoli nell'Enciclopedia delle matematiche elementari su "Teoriadella misura" (II, pp. 119-174), "Poligonie poliedri" (II, pp. 255-322), "Questionididattiche" (III, pp. 885-973), notevoli anche per la quantità e l'esattezza dell'informazione bibliografica.
Bibl.: Commemor. del B. sono apparse in varie riviste: V. E. Galafassi, in Annuario della Università di Pavia 1958-59;Id., in Boll. Un. matem. ital., XIV (1959), pp. 286-294 (con un elenco delle cinquantotto pubbl. che il B. riteneva più importanti); Id., in Rend. Ist. lomb., XCIV(1960), parte gen., pp. 129-144 (con l'elenco delle centoquattordici pubbl.); G. Masotti Biggiogero, in Rend. Ist. lomb., LXCIII (1959), parte gen., pp. 150-152; Id., in Rend. Semin. mat., Milano, XXX (1959), pp. XIII-XVI; E. Togliatti, in Atti "Mathesis", I (1959), pp. 74-76; E. Chisini, in Rend. d. Acc. naz. dei Lincei, cl. di sc. fis., XVIII (1960), pp. 731-736.