Cadorna, Luigi
Maresciallo d’Italia (Pallanza 1850-Bordighera 1928). Figlio di Raffaele, nel luglio 1914 fu chiamato a sostituire il generale A. Pollio come capo di stato maggiore; durante i dieci mesi di neutralità si adoperò a restituire all’esercito l’efficienza necessaria per partecipare, occorrendo, al conflitto. Entrata l’Italia in guerra (1915), C., perseguendo una tattica di logoramento dell’avversario, si pose in difensiva dallo Stelvio al medio-alto Isonzo e passò all’offensiva nella regione isontina. I principali successi ottenuti sotto il suo comando (caratterizzato peraltro da durissima disciplina e da scarsa considerazione delle esigenze umane del soldato) furono: l’arresto dell’offensiva austriaca nel Trentino (primavera 1916), la conquista di Gorizia, dovuta a un’improvvisa azione a oriente, e la vittoria alla Bainsizza (estate 1917). L’offensiva di Caporetto (ott. 1917) costrinse C. a ordinare il ripiegamento dello schieramento orientale dell’esercito dietro il Piave. Lasciato il comando l’8 nov. 1917 in seguito a questi avvenimenti e sostituito dal generale A. Diaz, fu nominato membro del Consiglio superiore di guerra interalleato di Versailles, ma nel febbr. 1918 fu richiamato in Italia, a disposizione della commissione d’inchiesta sui fatti di Caporetto, e nel 1919 collocato a riposo. Senatore del regno dal 1913, nel 1924 fu nominato maresciallo d’Italia. Ha lasciato alcune pubblicazioni di carattere storico-militare e una biografia di suo padre; postume, a cura del figlio Raffaele, le Lettere famigliari (1967).