Capuana, Luigi
Scrittore (Mineo, Catania, 1839 - Catania 1915). Insegnò all’Istituto superiore di magistero a Roma e poi all’università di Catania. Esordì come poeta, ma la sua attività si volse ben presto alla narrativa e alla critica letteraria. In questa ebbe un posto notevole, perché fu il primo a propugnare in Italia il romanzo naturalistico, influenzando in misura decisiva alcuni autori, tra i quali Giovanni Verga (Studi sulla letteratura contemporanea, 1880; Gli “ismi“ contemporanei, 1898). Fu autore di novelle (raccolte in Le paesane, 1894 e Nuove paesane, 1898), di favole e racconti per ragazzi (C’era una volta, 1882; Scurpiddu, 1898; Cardello, 1907) e dei romanzi Giacinta (1879), Profumo (1890) e Il Marchese di Roccaverdina (1902). Le sue opere narrative si caratterizzano per l’attenzione a tipologie psicologiche fuori dal comune, per lo stile grottesco e per la raffigurazione di figure e ambienti di provincia. Fu sindaco di Mineo nel 1872 e nel 1885.