COLLA, Luigi
Nacque a Torino il 22 apr. 1766 da Giovanni Maria, dottore collegiale in scienze legali e uno degli avvocati più noti dell'epoca, e da Felicita Cappello. Destinato dal padre agli studi giuridici nell'università di Torino, non si limitò ad essi ma si dedicò anche alle belle lettere, alle matematiche, alla geografia e alla chimica che prediligeva. A diciotto anni si laureò, sostenendo una tesi di diritto pubblico ispirata all'opera del Beccaria, che gli valse la aggregazione al Collegio della facoltà di legge.
Caduta Torino nel 1798 in mano dei Francesi, il generale Joubert formava in quella città, per reggere il Piemonte, un governo provvisorio del quale venne chiamato a far parte anche il Colla. Egli fu nominato commissario e gli fu affidato il compito di raccogliere voti per l'annessione alla Francia; in seguito fu inviato col generale Grouchy per sedare i moti della provincia di Acqui insorta col motivo di opporsi all'unione del Piemonte con la Francia. Soffrì la prigionia durante l'invasione austrorussa del 1799 fino a quando, dopo la battaglia di Marengo, i Francesi tornarono in Piemonte. Il generale L. A. Berthier nominò successivamente il C. rappresentante piemontese presso la Repubblica cisalpina; in seguito il C. partecipò alla Consulta legislativa. Tuttavia la vita pubblica fu per lui di scarsa soddisfazione così da indurlo a ritirarsi a vita privata. Sposò Fortunata Zapelloni di Vercelli; acquistò il podere di Rivoli e iniziò a coltivare le piante indagandone la struttura e definendone i sistemi di coltivazione.
Amico del botanico G. B. Balbis, come anche dei più autorevoli botanici del tempo, ne ottenne preziosi consigli, e con la guida della Philosophia botanica di Linneo, fin dal 1813, distribuì nel suo podere le piante secondo le classi e gli ordini del sistema sessuale. Pubblicò in quell'anno a Torino l'Antologista botanico, in sei volumi e 6 tavole; esso è distinto in varie sezioni: nomenclatura teorica, anatomia vegetale, morfologia degli organismi, sistemografia, tassonomia (con distinzione di classi, ordini, specie, varietà, e una rassegna dei sistemi di Teofrasto e Linneo), antologia e descrizione delle piante coltivate. Il testo si conclude con un'appendice che unisce la teoria alla pratica, insegnando a creare orti e giardini. Il C. fu amico anche di C. G. Bertero che gli aveva inviato semi di piante rare delle Antille: nel '29 diede alle stampe un'opera sulle piante rare raccolte nelle regioni cilene, illustrata dai disegni della figlia Tecofila che spesso collaborò col padre per la parte iconografica dei lavori. Seguì una lunga serie di pubblicazioni. In una Memoria sul genere Musa e monografia del medesimo, pubblicata a Torino nel 1820, descrisse banane a grappolo diritto con semi ed altre sterili i cui semi abortiscono e i frutti ricchi di polpa diventano alimentari. Nel 1824 pubblicò a Torino lo Hortus Ripulensis..., nel quale le piante del giardino di Rivoli sono alfabeticamente elencate con i nomi del genere e delle specie, con l'indicazione dellaclasse linneana e della famiglia di appartenenza, secondo i metodi naturali di Jussieu e di De Candolle. Di ogni specie è annotata la durata, l'epoca di fioritura e di fruttificazione. Infine nel 1843 il C. dava alle stampe la Camelliografia con note ed osservazioni sulle Rutacee.
A 79 anni il C. perdeva la moglie e pochi mesi dopo veniva colpito da apoplessia: l'incidente si ripeteva tre anni dopo ed il C. moriva il 22 dic. 1848 a Torino. Nel '44 aveva ricevuto l'Ordine equestre dei SS. Maurizio e Lazzaro, il 3 apr. 1848 era stato nominato senatore.
Il figlio Arnaldo offrì in seguito alla R. Accademia delle scienze l'erbario del padre, che fu poi trasferito nel R. Orto botanico cui pure andarono le piante esotiche del giardino di Rivoli.
Oltre alle opere citate nel testo ricordiamo: Plantae rariores ex regionibus chilensibus a clarissimo C. G. Bertero nuper detectae et ab. L. Colla in lucem editae…, Taurini 1829; Elogiodi G. C. Balbis, in Mem. d. R. Acc. d. sc. di Torino, XXXVI (1832), pp. 27-54; Herbarium Pedemontanum iuxta ordinem naturalem dispositum additis nonnullis stirpibus exoticis ad universos eiusdem methodi ordines exhibendos, I-VII, Taurini 1833; Elogio storico di C. Bertero, ibid. 1839; Camelliografia ossia tentativo di una disposizione naturale della varietà della Camelia del Giappone..., ibid. 1843.
Fonti e Bibl.: Ediz. naz. degli scritti di G. Mazzini,Epistolario, I, p. 449 e n. 1; G. B. Delponte, Elogio stor. di L. C., in Mem. d. R. Acc. d. scienze di Torino, s. 2, XII (1850), pp. 138; F. Parlatore, Elogio stor. di L. C., Firenze 1850; C. Cantù, Storia degli Italiani, Palermo 1857-58, IV, p. 832; N. Bianchi, Storia della monarchia piemontese, Torino-Palermo 1878-1885, III, pp. 3, 60, 80, 96; D. Carutti, Storia della corte di Savoia..., Torino 1892, II, pp. 2, 26, 57, 371; P. A. Saccardo, La botanica in Italia, Venezia 1895, p. 53; T. Sarti, Il Parlamento subalpino e nazionale, Terni 1890, p. 294; Diz. d. Risorg. naz., II, s. v.