CREDARO, Luigi
Pedagogista e uomo politico, nato a Sondrio il 15 gennaio 1860. Laureatosi a Pavia nel 1883, insegnò per cinque anni nelle scuole medie e continuò poi gli studî a Lipsia con Wundt, Heinze e Strümpell. Nel 1889 ottenne per concorso la cattedra di storia della filosofia all'università di Pavia, e dal 1901 insegna pedagogia nell'università di Roma. Fu deputato al Parlamento dal 1895 al 1919, anno in cui fu nominato senatore. Fondatore dell'Unione magistrale nazionale, sottosegretario per la Pubblica istruzione nel 1906 e poi ministro dal 1910 al 1914, fu autore della legge 11 giugno 1911 per cui la scuola elementare fu avocata allo stato. Il suo progetto di legge sulla scuola media fu accettato dal successore e divenne legge col nome Daneo-Credaro. Il 1° agosto 1919 fu nominato commissario generale civile per la Venezia Tridentina e mantenne l'ufficio fino all'avvento del governo fascista.
Scritti principali: Questioni kantiane (Roma 1885); Il kantismo in Italia (Roma 1885); Il kantismo in Romagnosi (Roma 1886); Alfonso Tesia e i primordi del kantismo in Italia (in Atti della R. Acc. dei Lincei, 1887; 2ª ed., Catania 1913); Il problema della libertà di volere nella filosofia da Greci (Milano 1892); Lo scetticismo degli accademici (2 voll., Milano 1889-1893); La pedagogia di Herbart (Roma 1900; 4ª ediz., Torino 1915); La libertà accademica (Pavia 1900). Diresse con A. Martinazzoli il Dizionario illustrato di pedagogia (Milano 1892-1903). Nel 1907 fondò la Rivista pedagogica che tuttora dirige.