CREMANI, Luigi
Criminalista, nato ad Arezzo il 17 febbraio 1748, morto in Firenze il 15 dicembre 1830. Dapprima, come lettore straordinario di diritto civile nell'università di Pisa, si rese noto per eruditi lavori sul diritto romano e sul diritto civile; nel 1775 fu nominato professore di diritto penale nell'università di Pavia, dove tenne la prolusione De varia iurisprudentia criminali apud diversas gentes eiusque causis, pubblicata nello stesso anno. Ostile alle idee democratiche della Rivoluzione, nel 1796, dopo la sconfitta degli Austriaci da parte dell'esercito napoleonico, lasciò Pavia ritornando in Toscana. Quivi fu dal granduca nominato, nel 1797, assessore del supremo tribunale di giustizia, nel 1799 consultore del senato, e nel 1800 presidente del Buon Governo. Dopo la battaglia di Marengo, costituito il regno di Toscana con i Borboni di Parma, lasciò i pubblici uffici ritirandosi in Cetona. Caduto Napoleone e ritornata la Toscana sotto il dominio di Ferdinando III, si stabilì a Firenze, dove venne infine nominato presidente della Ruota criminale. Durante la sua permanenza a Pavia scrisse dapprima un corso d'istituzioni De iure criminali in due libri (Lucca 1779) e poi un lavoro più ampio, in tre libri, con lo stesso titolo (Pavia 1791-1793), nel quale trattò dell'interpretazione delle norme penali e dell'ignoranza della legge, dei singoli delitti e della procedura. Insieme con il Renazzi il C. contribuì a dare nel sec. XVIII un migliore indirizzo sistematico all'esposizione del diritto penale.
Fuori del campo penale si debbono al C. le opere seguenti: De igne et luce dissertatio (Lucca 1767); De promissis metu extortis, sive in Digestorum titulum de eo, quod metu causa gestum erit dissertatio (Pisa 1772); De officiis legumlatoris et iurisconsulti in condendis vel interpretandis legibus, ex naturali et civili Romanorum iure derivatis (Livorno 1774); Iuris civilis institutiones (Pavia 1795).
Bibl.: G. Brichetti, L. C. criminalista, in Riv. pen., LXXXIX (1919).